Cade il tabù

Rose Villain, il dramma personale: "Perché vado in cura"

Daniele Priori

Cantanti pop ovvero popolari. Adorati dal pubblico ma anche stressati, depressi, in crisi tra panico e ansie sempre più impellenti. La salute mentale è un fattore decisamente a rischio per le ugole (o meglio le menti) degli interpreti delle canzoni che tutti cantiamo, balliamo, fischiettiamo nei momenti di evasione. Prestazioni sempre più pressanti, tra crisi della discografia e follie social, che per loro, gli psico-cantanti, possono diventare effetti collaterali di traumi sensibili nei quali in qualche caso proprio la musica rimane l’ultimo rifugio, ma spesso proprio il pentagramma e le note diventano sintomo di un malessere che costringe i nostri beniamini a fuggire.

Si tratta di un fenomeno complesso del quale, però, a differenza che di quanto accadeva in passato, gli artisti non si vergognano più. Anzi. Ne parlano, lo denunciano a volte. Ultima occasione utile è stata la Giornata Mondiale della Salute Mentale, celebrata ieri. A fare particolare rumore sono state le parole di Rose Villain, cantante rivelazione italo-americana dell’ultimo Sanremo che in una intervista ha ammesso di far ricorso a cure psicologiche. Nel mirino, come detto, proprio il mondo della discografia e dei social. «Purtroppo sono un luogo di critica estrema».

 

 

Una soluzione possibile, secondo Rose è l’impegno dello Stato a favore delle terapie mentali. «È importante che si faccia qualcosa per rendere accessibile a tutti l’assistenza mentale, nelle scuole e dovunque ci sono dei giovani. Bisogna spiegare loro che fare terapia non è impossibile né svilente». Una campagna che nel recente passato ha visto in prima fila Fedez che, dopo la diagnosi e la cura del tumore, è caduto in una forte depressione raccontata con commozione a dicembre dello scorso anno in una intervista a Domenica In.

«La salute mentale riguarda molti giovani. Forse ascoltare l’esperienza di una persona che si pensa sia felice perché ha tutto potrebbe aiutarli a sentirsi meno soli». Sempre all’inizio di quest’anno, dopo Sanremo, ha fatto molto scalpore il temporaneo ritiro dalle scene di Sangiovanni, idolo del talent Amici che ha avuto bisogno di mesi di pausa per ritrovare la giusta dimensione.

È proprio di queste ore un nuovo post in cui il giovane cantautore si dice pronto a tornare a fare musica. Buio profondo, invece, ancora per Kekko Silvestre dei Modà che dopo il toccante brano Lasciami a Sanremo 2023 nel quale raccontava proprio l’esperienza della depressione, nello scorso mese di luglio ha messo nuovamente in pausa a tempo indeterminato la sua attività musicale.

Alla fine del 2020 un’altra icona del pop italiano, Cesare Cremonini si era abbandonato a una confessione clamorosa. Nel suo libro e in varie interviste raccontò di aver sofferto di schizofrenia. Un periodo difficile che ha ispirato un brano celebre come Nessuno vuole essere Robin ma non ha potuto fare a meno di condurlo alle cure psichiatriche. Nel 2021 è stato Ultimo a lanciarsi in un appello artistico a favore della salute mentale, dedicando al tema l’intero album Solo.

Sempre nel 2021 addirittura una colonna del rap come Marracash ha svelato nell’album Persona di aver patito gravi crisi di panico. Il male di vivere degli artisti non riguarda solo l’Italia ma anche popstar internazionali come Myley Cyrus e Demi Lovato afflitte dalla depressione in età precoce o ancora Billie Eilish o Lewis Capaldi che vanno in scena nonostante soffrano della sindrome di Tourette.