Fuori tutto

Ornella Vanoni, la confessione: "Non ho mai amato mio marito. Ecco perché lo sposai"

Per raccontare la vita di Ornella Vanoni bisognerebbe avere a disposizione un'infinità di battute di cui purtroppo non disponiamo. Nel corso di un lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, la cantante ha ripercorso quella che è stata la sua vita. E nella sua vita di persone che hanno lasciato un segno indelebile ce ne sono passate tante. Giorgio Strehler è una di queste e a detta dell'artista è proprio con lui che ha capito il significato della parola amore. "Avevo già avuto altri uomini. Ma l’amore l’ho scoperto con Giorgio. Prima non sapevo cosa fosse. Quando lui mi disse ti amo da impazzire, fu come se si fosse rotto il carapace dentro cui ero imprigionata. Pensai: voglio stare con lui. Mi sentivo davvero amata alla follia; ed essere amate alla follia è bellissimo. Anche se Giorgio all’inizio era molto timido".

Il loro grande amore finì "per i suoi vizi. Vari vizi. O segui il tuo uomo, o lo lasci. Se il tuo uomo tira cocaina, non puoi rimproverarlo ogni volta: o ti metti in pari, o finisce tutto. Non può andare come in Pulp fiction, dove uno è eccitatissimo perché si fa di coca e l’altro è abbattuto perché ha fumato una canna... All’epoca era uno scandalo. Poi Milano divenne il regno della cocaina", ha confidato la cantante al quotidiano.

 

 

 

D'altronde, Ornella Vanoni non ha mai fatto segreto del suo passato da donna indipendnete e un pò ribelle. Al Corriere ha ammesso che la cocaina "non fa per me: io ho bisogno di essere calmata, non eccitata. Così lasciai Strehler e andai a Spoleto, che era il mondo di Visconti. Lì ebbi un rapido flirt con Renato Salvatori, quello di Poveri ma belli". Ornella Vanoni ha anche ammesso di aver avuto diversi uomini, ma di averne amati solo quattro: "Strehler, Gino Paoli e altri due. E con tutti loro sono rimasta in contatto. Oddio, con Strehler fino a quando non è morto".

E tra questi c'è un grande assente, il marito produttore Lucio Ardenzi. Ornella Vanoni ha confidato di non averlo mai amato: "Lui non l’ho mai amato". Lo sposò perché "pensavo che prima o poi ci si deve sposare. Avevo avuto la tisi. Subito dopo Strehler; ma non me l’ha attaccata lui, sia chiaro! Ero vissuta per un anno e mezzo in montagna, vicino a Sestriere, con due cani, un lupo e un cocker. Un bel periodo: tornai che ero un fiore. Ma avevo bisogno di affetto, di abbracci".