Il caso Che sarà

Serena Bortone sospesa per 6 giorni, presenta ricorso contro la Rai

A Serena Bortone non basta aver salvato la sua trasmissione, Chesarà... su Rai 3. La conduttrice ha deciso di fare formalmente ricorso contro la sospensione di 6 giorni decretata contro di lei dalla Rai, a causa delle accuse rivolte contro l'azienda per il caso Scurati in occasione del monologo dello scrittore sul fascismo saltato nella puntata precedente allo scorso 25 aprile.

Una misura per così dire "minima", con viale Mazzini intendeva chiudere un caso che ha tenuto banco per settimane. La Bortone aveva sollevato il sospetto di censura, dando il via alle polemiche da parte del centrosinistra, mentre viale Mazzini ha sempre chiarito come il problema fosse esclusivamente di natura economica, con l'accordo sul compenso da comminare a Scurati saltato a poche ore dalla sua partecipazione, sottolineando come lo scrittore avrebbe potuto in ogni caso intervenire a titolo gratuito. Scudati, però, aveva declinato la proposta. La sanzione è stata comminata alla conduttrice a causa della pubblicazione di un post su vicende interne all’azienda in violazione delle norme aziendali e senza aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione necessaria. 

Ovviamente a sinistra è ripartito il fuoco di fila contro la cosiddetta TeleMeloni. "Quindi Serena Bortone deve anche ringraziare per non essere stata licenziata e per aver ricevuto 'solo' sei giorni di sospensione? Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana è una sanzione ingiusta, perché una redazione e un'azienda culturale non sono né un plotone, né una caserma", sono state le parole di Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. "Ogni giornalista - aggiunge - ha il diritto e il dovere di usare il suo senso critico anche all'interno dell'azienda. Non possiamo fare a meno di notare che il programma di Bortone Chesarà… è stato cancellato e che sulla sua nuova eventuale trasmissione non ci sono certezze. Resta la maldestra censura di cui sono stati oggetto il monologo di Scurati e la collega".

Per Elly Schlein, segretaria del Pd, "Tele Meloni sanziona i giornalisti liberi che si sono opposti alla censura e d'altra parte sappiamo che assumono amichetti. Stanno smantellando il servizio pubblico, serve una riforma che liberi la Rai dai partiti. Questa è Telemeloni, smantella la Tv che è di tutti i cittadini. Combatteremo per una riforma che liberi la Rai da tutti i partiti, anche il nostro".