Urca

Loredana Bertè contro Meloni e governo: "Politici? No, cosa mi sembrano"

La "ribelle" della musica italiana? Politicamente, Loredana Bertè è correttissima, al di là dei modi bruschi. "Nell'indole sono sempre la ragazza che per poco già s'inc***za: non è cambiato nulla. In sala di registrazione, come allora, vado solo quando ho qualcosa da dire. Negli amori si cambia e va bene così, oggi sono innamorata di me stessa", spiega la cantante in una lunga intervista a La Stampa.

Fresca di nuovo singolo molto pop, Bestiale, in coppia con gli Eiffel 65, e con podcast in rampa di lancio (nome, quasi obbligato, Non sono una signora: "Il dialogo con gli ospiti che verranno partirà proprio dal titolo del brano, per capire quanto ci si riconoscano. Poi mi piace affrontare anche temi legati all'attualità, alla musica, ai viaggi, ai diritti civili", spiega), l'interprete de Il mare d'inverno e Sei bellissima non nasconde la propria lontananza dal centrodestra.

 

 

 

A partire, per la gioia di Elly Schlein, dal governo di Giorgia Meloni: "Sono dei politicanti più che dei politici, dobbiamo tenere tutti alta l'attenzione sulla Costituzione ma anche su tanti diritti che sembravano ormai acquisiti e invece sono continuamente messi in discussione. Per le donne per esempio la battaglia non finisce mai". Alle prossime elezioni europee, l'8 e 9 giugno, "andrò a votare, ricordo le lotte che sono state fatte per avere questo diritto. Esercito il mio diritto di voto". E di critica, sacrosanta, che finirà nel calderone della propaganda dem.