Leone di Cellino

Al Bano canta l'inno, ricoperto di fischi: la furibonda reazione in campo

Roberto Tortora

La felicità può essere rappresentata da tante cose, per un cantante è sicuramente il potersi esibire intonando l’Inno di Mameli prima della finale di Coppa Italia. Un onore riservato a pochi. Quest’anno è toccato ad Albano Carrisi. Il cantante di Cellino San Marco, che già aveva potuto cantare l’inno italiano in occasione del Gran Premio di Monza nel 2018, questa volta ha avuto il privilegio e la difficile sfida di cantare all’interno dello Stadio Olimpico, in occasione della finale tra Juventus e Atalanta.

Al Bano ha fornito una sua personale interpretazione dei versi che gonfiano il petto degli italiani, soprattutto quando gioca la Nazionale. Molto acuta, com’è nel suo stile, forse poco melodica. Non tutti hanno gradito la sua performance ed il cantante si è visibilmente stizzito. Quando, verso la fine del brano, ha urlato più volte “Italia” senza ricevere un controcanto dagli spettatori, ha sbottato con un gesto delle mani urlando ancor più forte “Italiaaa” come per incitare per l’ennesima volta un pubblico poco partecipe. 

 

 

 

Sui social sono piovuti i commenti negativi e c’è chi, facendo un impietoso paragone, ha rievocato la versione di Annalisa del 2021, prima di un altro Juventus – Atalanta. In quell’occasione la cantante savonese fu impeccabile e giudicata da tutti all’altezza. Questa volta non è andata così per il povero Al Bano.

 

 

 

C’è chi scrive su X: “Al Bano canta l'inno di Mameli... disastro totale”. Oppure, un altro utente: “A Bano ha sbagliato l'intonazione di partenza, troppo alta, e ha allontanato il microfono per non far sentire l'inevitabile stecca. Nel finale ha provato a nascondersi in improbabili barocchismi vocali che hanno evidenziato ancor più il disastro”. Infine, chi commenta così: “Stimo molto Al Bano, ma stasera non è stato all’altezza della sua fama”. Prima di quest’esibizione, sul prato verde dell’Olimpico c’è stato anche del rock, grazie all’ospitata speciale dei Rockin’1000, gruppo che ha costruito la propria fama su YouTube suonando nei posti più insoliti, come sulla pista d'atterraggio dell'aeroporto di Linate a Milano.