Vicenda spinosa

Mara Maionchi, scatta il boicottaggio: chi vuole farla fuori dopo lo scontro con Tiziano Ferro

Daniele Priori

Semplice ingratitudine oppure c’è qualcosa di più sul gelo calato negli anni tra Mara Maionchi e Tiziano Ferro? La domanda scalda il chiacchiericcio dei social, dei fan e degli addetti ai lavori al punto quasi da oscurare l’ormai prossimo Eurovision Song Contest di cui l’ex discografica e scopritrice del talento di Tiziano Ferro, sarà anche quest’anno commentatrice per la Rai. A riaccendere storie e voci mai del tutto sopite in ben due decenni sull’omosessualità tenuta nascosta da Ferro nella parte iniziale della sua carriera, fino alla pubblicazione del libro Trent’anni e una chiacchierata con papà del 2010, così come sul dimagrimento forzato che, stando a quanto si legge in un articolo pubblicato dal magazine on line MovieMag, sarebbe stato imposto all’artista proprio dalla coppia Mara Maionchi-Alberto Salerno che sono stati manager e discografici di Tiziano nei primi anni 2000, sono state le dichiarazioni rese da Mara Maionchi nel corso dell’ultima puntata della trasmissione Belve nella quale l’ex giudice di X Factor pensando a una persona ingrata ha fatto il nome del suo ex pupillo.

FULMINE A CIEL SERENO
Un fulmine a ciel sereno, a giudicare dalla reazione di Tiziano, che sui social ha pubblicato in risposta il video di un recente abbraccio con la Maionchi e alcuni pensieri dal tono particolarmente amaro. «Ti sono sempre stato grato, te l’ho dimostrato un milione di volte durante un milione di occasioni quindi mi chiedo: perché questo? Perché adesso? Se davvero era questo ciò che pensavi, perché non me l’hai mai detto durante una di queste occasioni? Ti avrei tranquillizzata, mi sarei scusato e ti avrei ringraziata ancora, come sempre. Che peccato. Che tristezza» concludeva Ferro che però, sentitosi evidentemente ferito in maniera particolare, ha poi indirettamente rincarato la dose ripubblicando sul suo profilo proprio l’articolo del sito web nel quale si faceva riferimento a fatti personali che ormai tanto tempo fa si sono incrociate col percorso artistico dell’allora giovane talento che tra i successi annoverò anche un album intitolato 111, peso raggiunto da Ferro prima dei 20 anni.

Tematiche che, fino alla fine del secolo scorso, erano trattate con molta meno cautela di oggi. Inevitabile che i giornalisti al seguito dell’Eurovision Song Contest interrogassero la Maionchi anche sugli sviluppi della querelle con Tiziano Ferro. «Avrei voluto mantenere un rapporto con Tiziano Ferro. Mi sarebbe piaciuto ogni tanto un “Ciao, come va?” oppure un “Buon Natale”. Forse non ci siamo capiti e mi dispiace. Io preferisco la riconoscenza umana a quella economica». Poi, tornando sulla questione del peso e escludendo però ogni forzatura al silenzio che sarebbe stato chiesto a Ferro sulla propria omosessualità, Maionchi ha sottolineato come secondo lei non fosse giusto «che un ragazzo così giovane pesasse così tanto. Non è salutare. Penso di avergli dato dei consigli buoni in buona fede. Le canzoni sono quelle che contano e lui aveva buone canzoni».

 

LETTERA APERTA
Parole che poi l’ex manager ha voluto rinforzare con una lettera aperta a Tiziano pubblicata sul sul profilo Instagram in cui Maionchi ribadiva, tra gli altri temi, «la sacralità della libertà e dell’autodeterminazione personale». Argomenti ai quali ha fatto eco anche il marito, Alberto Salerno, intervenendo proprio sulle colonne del sito web che li aveva additati. «Lui può dire quello che vuole ma non è assolutamente vero, anzi.

Se proprio ve la devo dire tutta, noi lo avevamo invitato a raccontare quelli che potevano essere i suoi sentimenti. Sarebbe stata una forzatura al nostro modo di pensare dirgli una cosa del genere. Ma ricordiamoci anche che nei primi anni del 2000 non era così facile fare coming out e noi abbiamo sempre tentato di proteggerlo». Giustificazioni insufficienti secondo il Codacons che nel pomeriggio di ieri ha chiesto espressamente la rimozione di Maionchi dalla conduzione dell’Eurovision per le affermazioni «del tutto diseducative e potenzialmente pericolose» dell’ex discografica su peso e aspetto fisico degli artisti.