Scoppia il caso
Che tempo che fa, Littizzetto attacca il governo: "A studiare", ma è un autogol
Luciana Littizzetto come Serena Bortone? Anche la spalla di Fabio Fazio a Che tempo che fa non perde l'occasione per attaccare il governo e lo fa sfruttando la lunga onda del caso Scurati e anche le polemiche seguite al 25 Aprile. Lucianina, nella puntata andata in onda ieri, domenica 28 aprile, ha letto una letterina "indirizzata al 25 Aprile". Ovviamente nella sua missiva manca ogni riferimento ai pro-Gaza picchiatori di piazza a Milano e ai gesti choc che alcuni manifestanti hanno compiuto contro la Brigata Ebraica e contro la il premier con il volto della Meloni bruciato durante una manifestazione.
Ecco in sintesi il testo della Littizzetto: "Caro Partigiano Johnny, Cara partigiana Giovanna. Militi tutt’altro che ignoti perché i vostri nomi li abbiamo stampati nel cuore. Voi che con la lotta e il coraggio ci avete regalato la libertà, la costituzione, il parlamento, i diritti dei lavoratori. Mentre noi, grattandoci la pancia, vi abbiamo dato in cambio politici che non sanno nemmeno dirsi 'anti fascisti'". Poi l'affondo sul governo che ha giurato sulla Carta: "Giurano su una costituzione antifascista, davanti a un presidente antifascista, ma non sanno dirsi antifascisti. Usano tutte le parole possibili, ma quella lì proprio non gli viene. Che non capisco se devono andare da un logopedista o rimettersi a studiare la storia". Ma la Littizzetto non solo scorda le parole della Meloni che in questi anni ha condannato tutti i totalitarismi (vedere il post su Instagram del premier in occasione del 25 aprile) ma ignora anche le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa a Pescara: "Se intendiamo il no alla dittatura e alle nostalgie di un certo tipo, sì sono antifascista. Poi c’è l’antifascismo degli anni 70 che è altra cosa". Tutto chiaro Lucianina?