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Otto e Mezzo, Massimo Giannini attacca Meloni: "Antifascista? Glielo chiederemo ancora"
Massimo Giannini si iscrive al club dei compagni che "va bene,ma non basta". A Otto e Mezzo, l'editorialista di Repubblica non usa giri di parole e attacca a testa a bassa il premier sul 25 Aprile: "Il fascismo è un fenomeno storico che ha riguardato solo l'Italia. Vi voglio dire una cosa, a Gramsci qualcuno diceva 'per favore non ci ripeta sempre le stesse cose'. Gramsci rispondeva sempre 'no,le cose bisogna ripeterle, sempre'. E dunque finché Giorgia Meloni non pronuncerà la frase 'io sono antifascista' noi glielo chiederemo fino alla nausea".
Insomma come Fratoianni o Bonelli anche Giannini chiede alla Meloni la patente di antifascista. Scordando che il premier ha giurato sulla Costituzione nata dall'antifascismo e dimenticando del tutto le parole pronunciate da Meloni questa mattina e che meritano di essere ricordate per rinfrescare la memoria di Giannini: "Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio. Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà". Ma per Giannini tutto ciò non basterà.