Verso il 25 aprile
100 minuti, Montanari velenoso su Meloni: "Perché non si dichiara antifascista"
"Come fai a dire sono antifascista se hai la fiamma che arde dalla bara di Mussolini sul simbolo?". Il prof Tomaso Montanari storico dell'arte e rettore dell'Università per stranieri di Siena spezza una lancia in favore della premier Giorgia Meloni tirata costantemente per la giacchetta in attesa che pronunci la frase che dovrebbe riabilitarla agli occhi della sinistra. Consapevole del fatto che la leader di Fratelli d'Italia, finché glielo chiederanno come atto dovuto, quella frase non la pronuncerà mai, Montanari ha tuonato contro i compagni: "Vogliamo che ci prenda in giro? Non ce lo dice perché non è antifascista".
Ospite di Corradi Formigli che lo intervistava a proposito della terza inchiesta di 100 minuti (La7) dedicata ai legami tra il partito della presidente del Consiglio e l'estrema destra nazionale e internazionale, il prof Montanari smonta anche l'opinione piuttosto comune che mentre lei sta facendo di tutto per accreditarsi come statista a livello internazionale ci sono personaggi di cui si circonda che sembrano remare dalla parte opposta. "Giorgia Meloni non è che si deve liberare di questi cascami, Giorgia Meloni è parte di quel mondo", tuona Montanari spiegando che "se per far venire Aleksandr Dugin ad Atreju ci si rivolge a quel mondo, vuol dire che i contatti anche di Giorgia Meloni passano anche attraverso quel mondo".
Dunque basta, per il rettore, dire che sono questi personaggi a ostacolarla nella sua scalata tra i big della politica mondiale. "Il suo accreditamento come statista a livello internazionale", conclude Montanari, "è un accreditamento a cui io non credo. Penso che questa sia una maschera e mi chiedo cosa succederà se e quando la maschera verrà gettata".