Dritto e Rovescio
Giuseppe Cruciani zittisce la studentessa della Sapienza: "Incatenatevi pure, arrivederci e grazie"
La tensione per il conflitto tra Israele e Palestina ora investe anche le università italiane. Una in particolare, La Sapienza di Roma, dove circa 300 studenti si sono scontrati con le forze dell’ordine, causando incidenti e diversi feriti, tra cui anche agenti di polizia. Il motivo della sommossa è legato agli accordi di ricerca che l’ateneo ha firmato con Israele. Si attendeva da giorni la riunione del Cda dell’Università e del Senato Accademico per discutere questi accordi e non c’è stata alcuna rescissione. Si discute animatamente di questo anche a Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento politico e sociale di Rete4, condotto da Paolo Del Debbio.
Tra gli ospiti c’è Giuseppe Cruciani, speaker radiofonico de La Zanzara su Radio24, che pur rispettando il diritto a manifestare, non accetta la deriva violenta delle proteste e lo dice ad una studentessa in collegamento proprio da La Sapienza di Roma: “Va bene manifestare, ma questo può provocare disordini, incidenti, guerre per strada, assalto al commissariato, pugni ai poliziotti, ci sono 27 poliziotti feriti. Voi fate le vostre richieste, vi incatenate, fate tutte le manifestazioni del mondo, in Italia si può fare qualsiasi cosa. Vi hanno detto di no, vi diranno di no… beh, arrivederci e grazie, così funziona la democrazia”.
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La studentessa replica senza arretrare di un passo: “La democrazia funziona che il dissenso noi lo portiamo avanti anche quando la risposta è no”. Cruciani su questo concorda: “Si, ma infatti pacificamente potete fare quello che volete”. Interviene, infine, anche Simona Malpezzi del Partito Democratico, più severa sulle chances di successo della protesta degli studenti: “Le università sono autonome, hanno organismi interni elettivi, tipo il Senato accademico dove dovrebbero essere rappresentati anche questi studenti che protestano, quindi le loro istanze potrebbero essere portate anche lì. Quella è democrazia che va sempre rispettata, le decisioni del Senato accademico, se si è democratici, vanno sempre rispettate, quindi il Senato accademico ha deciso di non interrompere quegli accordi. lo dico, perché penso che l'università debba continuare ad essere libera, che i saperi non si fermano ai confini dei singoli Paesi, e che quindi si debba andare avanti a progettare con tutti e le università stanno andando in questa direzione”.