Verrà eletta?
Tagadà, Ilaria Salis candidata con AVS, Sarzanini svela il retroscena
"Qualora dovesse candidarsi e poi non riuscire a entrare avrebbe un danno ancora più forte di quello che già ha in questa detenzione". La notizia della candidatura di Ilaria Salis con il gruppone di Verdi e Sinistra sta rapidamente facendo il giro del nostro Paese e non solo. La donna, detenuta in Ungheria con l'accusa di aver pestato a sangue due neonazisti, è al centro della polemica internazionale a causa delle immagini che l'hanno ritratta con le catene a mani e piedi nell'aula del Tribunale di Budapest.
Divenuta il simbolo della sinistra nostrana contro Viktor Orban, per settimane si è parlato di una sua candidatura alle prossime europee. In caso di elezione infatti, potrebbe godere dell'immunità parlamentare in tutti gli stati Ue. Ora la sua discesa in campo sembra cosa fatta. Certo, non mancano i rischi e le incogniti dietro a un'operazione del genere. "È evidente che una persona detenuta in un Paese come l'Ungheria, in condizioni che tutti abbiamo visto, quindi molto molto afflittive, qualora dovesse candidarsi e poi non riuscire a entrare avrebbe un danno ancora più forte di quello che già ha in questa detenzione" ha spiegato Fiorenza Sarzanini, vice direttore del Corriere della Sera.
Intervenuta a Tagadà, la giornalista ha svelato il retroscena sulla trattativa per metterla in lista: "C'è chiaramente una trattativa in corso tra Sinistra Italiana e Ilaria Salis attraverso suo padre. È evidente che sono molte le cose che devono essere valutate, prima fra tutte la possibilità che Ilaria Salis riesca davvero a entrare al Parlamento Europeo. Credo ci sia una trattativa e che questa trattativa sia arrivata in una fase finale in cui ci devono essere le ultime valutazioni anche rispetto al fatto che una cosa è candidarla con un partito che sicuramente avrà il quorum e quindi entrerà. Una cosa è candidarla con un partito che potrebbe rischiare di rimanere fuori dal Parlamento Europeo".