Direttore d'orchestra
Beatrice Venezi la denuncia: "Contro di me meccanismo Mia Martini"
È più imperdonabile essere donna o essere di destra? La direttrice d'orchestra Beatrice Venezi, intervistata dal Corriere della Sera, ha risposto: "È un bel match. Ma credo che sia più imperdonabile essere conservatori". Quando le hanno chiesto quale sia la critica che la colpisce di più, la Venezi ha risposto: "Il gioco è sempre lo stesso: distruggere il proprio nemico attaccandolo sulla sua competenza tecnica, cercando di smontare una preparazione costruita in decenni — studio da quando ho 6 anni e da 12 lavoro come direttore d’orchestra. È il meccanismo Mia Martini: a forza di dire che portava sfiga sappiamo la fine tragica che ha fatto". Anche se poi ha aggiunto: "Penso che se c’è questo accanimento nei miei confronti in definitiva mi temono".
A chi la accusa di non essere femminista abbastanza per via della sua scelta di farsi chiamare "direttore" o "maestro", la Venezi ha invece detto: "Figurarsi. Il femminismo dovrebbe essere una questione concreta, non ideologica, a sostegno delle istanze femminili. Invece è banalmente legato alle dispute lessicali". Parlando, infine, del suo rapporto con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il direttore d'orchestra ha rivelato che c'è un legame di stima personale, ma ha anche precisato di non avere alcun ruolo politico attivo: "Ci conosciamo da tempo, ben prima che diventasse un personaggio di spicco nella politica. È una persona per cui nutro stima, innanzitutto umana".