Il caso
Andrea Purgatori, disposta super-perizia: "Infezione cardiaca non diagnosticata"
Il Tribunale di Roma ha disposto durante l’incidente probatorio che si è concluso poco fa, una super perizia per stabilire le cause della morte di Andrea Purgatori, in giornalista morto a luglio del 2023. Nell’inchiesta della procura di Roma risultano indagati quattro medici. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. I periti avranno novanta giorni di tempo per rispondere ai quesiti peritali dove dovranno accertare la presenza di eventuali metastasi e individuare e le cause dell’infezione cardiaca. Nell’ambito dell’inchiesta, i consulenti tecnici della Procura, che hanno effettuato gli accertamenti autoptici e istologici, hanno depositato una relazione di consulenza che "in estrema sintesi evidenzia che il giornalista, pur affetto da tumore polmonare in metastasi, è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva che ha indotto nel paziente una diffusa embolizzazione sistemica. T
ale patologia non è stata individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee, e proprio in relazione alla sua omessa e comunque tardiva diagnosi" è stato indagato un cardiologo. I consulenti della Procura hanno inoltre individuato "gravi criticità nella refertazione della risonanza magnetica sull’encefalo l’8 maggio 2023, già oggetto di censura da parte dei familiari del giornalista; in tale referto venivano infatti diagnosticate ’senza margini di dubbio' metastasi cerebrali del tumore primario (come detto al polmone) la cui presenza è stata invece esclusa dagli accertamenti autoptici e istologici - si sottolinea nella richiesta di incidente probatorio avanzata dal pm - il referto, inoltre, non segnalava la possibilità che le lesioni cerebrali evidenziate dalla risonanza avessero una natura ischemica". Su questa circostanza è stata iscritta nel registro degli indagati, oltre ad altri due medici anche un quarto medico che "pur non avendo avuto rapporti diretti con il paziente, con i familiari e con altri medici, risulta comunque firmataria del referto".