Materassi e dintorni
Giorgio Mastrota, la svolta: "Ho lasciato Milano, ecco la mia nuova vita a 60 anni"
«Do un po’ di prosciutto a Leo e la richiamo. Ok? Come vede anche noi mangiamo gli insaccati». Ma non diciamolo in giro, perché Giorgio Mastrota, 60 anni il prossimo maggio, re delle telepromozioni e nonno modello, sta per lanciare una nuova trasmissione che esce un po’ dalla confort zone televisiva: si tratta di un racconto personale sulla passione per la cucina e l’amore per la sua famiglia nel programma Casa Mastrota, in onda su Food Network, canale 33, da domani ogni lunedì alle 21. Con tutta la sua famiglia allargata vive in Valtellina, a Bormio, lontano dallo smog cittadino.
Milano non le manca?
«No, anche perché per lavoro torno spesso, a volte anche coi figli e ci dedichiamo allo shopping, ai giri in metro, alle partite di pallavolo. Ho tanti amici d’infanzia di quando vivevo in zona Città Studi, non ho frequentato molto la Milano da bere tranne un breve periodo degli anni Novanta. Tutti noi adoriamo Bormio, per i bambini è l’ideale, vanno a scuola a piedi e poi a sciare, abbiamo più tempo per stare insieme. Tranquilli, più rilassati. Federico, invece, che ha 23 anni, sta bene a Milano, fa lo Ied, non gli piacerebbe vivere in montagna. Qui ho sempre avuto una casa coi miei genitori, piano piano ho capito che il week end non bastava più e ci siamo trasferiti. Mia moglie lavora nelle campagne vendita della moda e quindi passa spesso per Milano: ci diamo il cambio coi bambini».
Ci racconti la sua famiglia allargata.
«I miei figli più piccoli sono Matilde, 11 anni, e Leo, 6. Li ho avuti con Flo, mia moglie. Poi c’è Federico, 23 anni: sua mamma è Carolina. Natalia Junior è la più grande: fa sci alpinismo, ha 29 anni, ha due bambini, Marlo di 6 (come mio figlio Leo) e Sasha che ne ha 3. La mamma è Natalia Estrada, come tutti sanno. L’idea del programma nasce da una chiacchierata con Tiziana Martinengo, autrice e produttrice, e il vicepresidente di Discovery Warner Gesualdo Vercio, direttore di Food Network».
E cosa fate?
«Io cucino, in stile Benedetta Parodi a casa, ma mi sono reso conto che se siamo in due o tre mi diverto di più. Si spiegano la ricetta, si chiacchiera. Nella prima puntata cucino con Natalia Junior: abbiamo fatto un cous cous alla valtellinese e la torta di carote. Con Flo faccio la zuppa di funghi e il gratin di grano saraceno. Sono un cuoco, come tanti papà, mi piace anche fare i gnocchi in casa. Anche Federico è bravissimo, cucina spesso per i suoi amici. Mi raggiunge nella quinta puntata per realizzare la zuppa di lenticchie e mele, gli sformati di bresaola e i cookies al cioccolato. Matilde sa fare il riso, la pasta, la cotoletta, l’uovo strapazzato. Leo più che altro fa la cosa pericolosa: tagliare. Stiamo tanto tempo insieme come famiglia, le dedico il 100 per cento del tempo, la mia soddisfazione. La mia vita oggi che ho quasi 60 anni (a maggio) è molto diversa da quando ne avevo 35/40 e Natalia era piccola».
Perché, a 35 anni come era?
«Più impegnato nel lavoro, oggi mi posso gestire e dire anche dei “no”».
Anche alla tv?
«Senza alcuna spocchia, ammetto che ho detto “no” ad alcuni reality: ho un lavoro dignitoso, non ho bisogno di chiudermi due mesi in una casa o andare su un’isola. Diventerei matto. Ovvio, non mi hanno mai proposto di condurre l’Eredità. Li ci penserei. Comunque spero di poter continuare a dire “no”».
Fa ancora le televendite di materassi?
«Sì, ne vado fiero. Sono la mia zona di confort. Il core business. Casa Mastrota spero vada bene, se mi chiamano per una nuova stagione ci sono. Ma i materassi sono la mia certezza».
Casa Mastrota è una specie di Ferragnez o Kardashian con tutta la famiglia unita?
«No, no. Sia chiaro. Siamo tutti insieme nella sigla, i bambini appaiono qualche istante, ma come tutti sanno non li mostro mai, li ho sempre tenuti lontano anche dai social, non ho mai fatto foto con loro. Diciamo che il programma è un work in progress».
Le sue ex compagne Carolina e Natalia Estrada partecipano a questo programma?
«No. Ho un buon rapporto con tutte. È una famiglia allargata, ma non troppo».
Un aspetto interessante della trasmissione è la proposta di ricette in base alle fasce prezzo. Volendo risparmiare, ce ne dà una da cinque euro?
«Sì. Il Taròz valtellinese. Tre chili di patate, un chilo e mezzo di zucca, un chilo e mezzo di fagiolini. Tutto sbollentato a pezzi tagliati grossolanamente, in una padella finché l’acqua viene consumata. Diventa una purea grossolana. In una teglia, si fa uno strato con questo composto. Poi uno strato di formagggio semigrasso a cubetti. Ancora le verdure, e poi sopra coprire tutto con uno cipolle appassite nel burro. In forno dieci minuti e via. Una ricetta povera, ma buonissima. Si sta tornando a questo genere. Basta cose troppo complicate».
Si è anche commosso, durante una puntata, vero?
«Sì, mentre pulivo i fagiolini. Mi sono ricordato quando lo facevo con mia mamma e mio fratello da piccoli. Stavamo tanto tempo in cucina, mia mamma era casalinga. Sembrano sciocchezze ma sono questi i ricordi che mi emozionano di più. Non tanto cucinare insieme, ma stare insieme in cucina».
Negli anni d’oro della televisione, della popolarità, delle copertine, le hanno mai proposto di fare politica?
«Lo fanno ultimamente, ma non sarebbe il mio mestiere. Ho fatto Scienze Politiche, amo i saggi, sul comodino ho Luciano Canfora, Parole di giorni lontani, La Russia di Putin. Ho le mie idee, che vorrei rimanessero mie, ne parlo solo tra amici. Sono di origine calabrese, ogni tanto torno a Civita, comunità che cinquecento anni fa aveva origini albanesi. Mi chiedono: “Quando vieni a fare il sindaco”, perché sono un personaggio famoso. Ma a ognuno il suo mestiere. Preferisco le televendite».
Casa Mastrota è ideato e diretto da Tiziana Martinengo, prodotto da Milano Produzioni per Warner Bros Discovery. Food Network è visibile al Canale 33 del Digitale Terrestre, tivùsat Canale 53. La serie sarà disponibile in streaming su discovery+ subito dopo la messa in onda lineare.