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Califano, la figlia Silvia critica il film: "Svuotata la figura di mia madre"
Il film su Califano andato in onda qualche giorno fa su Rai Uno di fatto ha scatenato qualche polemica soprattutto tra i familiari del cantautore romano scomparso qualche anno fa. A puntare il dito contro la sceneggiatura, come riporta l'Adnkronos, è la figlia di Califano, Silvia che ha criticato qualche disattenzione soprattutto sulla figura della madre.
"Voglio chiarire che tutto ciò che è stato scritto in questi giorni ha come fonte una delle due interviste da me rilasciate, quella per la rivista Vanity Fair del 2013. Le mie parole (sottolineo, pronunciate più di dieci anni fa), sono state in molti casi riportate in modo non fedele, spesso colorite o appesantite da aggiunte che non erano presenti in origine - precisa- A tal proposito, non ho intenzione di fornire ulteriori dettagli della mia vita personale e del rapporto con mio padre. Tutto quello che ritenevo giusto dire in merito è in quell'intervista". Poi la stessa Silvia Califano ha aggiunto: "Riguardo al suo contenuto mi preme chiarire alcuni punti, in particolare relativamente ai fatti raccontati nella prima parte, allo scopo di tutelare in primis l'immagine di mia madre e anche quella di mio padre. Per prima cosa voglio congratularmi con Leo Gassman per l'attenzione e il rispetto che ha avuto nell'interpretare il ruolo di mio padre, sapendo cogliere i tratti caratteristici dell'uomo e dell'artista. Entrando nel merito dell'opera, in primo luogo qualche data - aggiunge- - Mio papà e mia mamma si sono conosciuti nel 1955, fidanzati nel 1956, sposati ad ottobre del 1958 e io sono nata a settembre del 1959, per cui facendo un rapido calcolo si evince che mia mamma non fosse incinta il giorno delle nozze, come invece rappresentato nel film".
Infine l'affondo: "Nella scena del matrimonio inoltre sono presenti dei personaggi che all'epoca dei fatti erano solo ragazzini, che non potevano quindi essere già amici di mio padre - prosegue Silvia Califano -. La scena di mio padre e mia madre appartati nel bagno pubblico di un locale non rispecchia la realtà di quanto accaduto e restituisce un'immagine non veritiera dei miei genitori. Aggiungo che nel film si allude ad un presunto tradimento di mia madre, mi riferisco alla scena della telefonata interrotta. Non capisco - osserva - l'utilità di gettare quest'ombra sulla sua figura, né la necessità di fabbricare giustificazioni alla conclusione del matrimonio dei miei genitori, che possano far uscire in una luce migliore mio padre. Capisco che per realizzare un biopic sia necessario inserire elementi romanzati, ma si è comunque deciso di includere il vero personaggio di mia madre, Rita Di Tommaso, svuotato però di qualunque sua caratteristica reale".