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Rocco Siffredi, arriva "Supersex": la storia dell'attore in 7 episodi
Spesso si scomoda la parola “imperdibile” per film o serie tv che alla prova dei fatti non meritavano. In questo caso, almeno sulla carta, è il caso di scomodarla per tre ragioni: 1) Alessandro Borghi, bello e bravo oltre ogni decenza; 2) Il soggetto: la biografia di Rocco Siffredi, pornodivo e molto di più; 3) L’alto tasso erotico.
Già il titolo Supersex è tutto un programma.
Dal 6 marzo l’attore italiano già protagonista di Diavoli dà il volto a Rocco, il più talentuoso porno divo italiano, produttore, regista, showman, naufrago, padre e marito. Primo punto in comune tra i due? L’ossessione per il sesso, che per Siffredi è diventata una malattia (la dipendenza), per Alessandro no. O quasi. «Sinceramente il sesso ha sempre avuto una valenza importantissima nella mia vita», ha dichiarato a Vanity Fair, «è stata una priorità, sin da bambino ho avuto una pulsione sessuale molto forte (...)». Dice che interpretare Siffredi è stato molto “faticoso”, uno di quei duri lavori che qualcuno deve pure fare.
NUDO INTEGRALE
Lavori duri con ripercussioni forti. Qualcuno forse ricorda che nel 1992 Michael Douglas si fece ricoverare in una clinica in Arizona per disintossicarsi dal sesso. Era completamente ossessionato, dipendente, e la leggenda voleva che era stato il film Basic Instinct e quelle scene roventi con Sharon Stone a peggiorare la situazione. Sicuramente Borghi saprà come gestire lo stress. E anche gli inevitabili paragoni con l’originale, quando il mondo vedrà la scena del nudo frontale e integrale (senza controfigura) che gli sceneggiatori hanno deciso di inserire. «L’ho messo in conto», dice. Auguri.
Rocco Antonio Tano, sessantenne a maggio, sarà raccontato partendo dalla famiglia, dalle origini. Penultimo di sei fratelli, da piccolissimo ha visto morire il fratello maggiore per attacco epilettico, un evento che ha cambiato la sua vita per sempre. Da quel momento, Rocco ha avvertito un’esigenza: inseguire il sogno di «dare qualcosa in più a mia madre», che non si è mai più ripresa, anche a costo di strafare. Si parla del suo rapporto con l’amore, un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall’infanzia e ci svela come e perché un semplice ragazzo provincia è diventato Rocco Siffredi. La regista è una donna, Francesca Minieri, che ha anche scritto la storia in sette puntate. In una delle clip vediamo un confronto in cui il giovane Siffredi parla con il fratello Tommaso e gli annuncia l’intenzione di iniziare la sua carriera nel mondo della pornografia. «Sono un grande fruitore di porno sin da giovanissimo», ammette Borghi. Jasmine Trinca è Lucia, un personaggio femminile di finzione che rappresenta la sintesi di molte donne con cui Rocco ha avuto una relazione nella sua vita, Adriano Giannini interpreta Tommaso, il fratellastro di Rocco, mentre Saul Nanni veste i panni di Rocco ragazzo. Nel cast anche Enrico Borello (Gabriele), Vincenzo Nemolato (Riccardo Schicchi), Gaia Messerklin (Moana Pozzi).
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ALTRE PELLICOLE HOT
Il trailer di Supersex, in anteprima mondiale alla Berlinale del Cinema, mostra Siffredi, che ha all’attivo 1075 film porno come interprete e 806 come regista, in un bagno di folla durante una delle tantissime vittorie agli Oscar Europei del Porno. La serie è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, società del gruppo Banijay. E non è l’unico titolo che parlerà del mondo della pornografia italiana. Sono state diffuse le prime immagini, infatti, del film in cui Pietro Castellitto, figlio di Sergio, interpreta Riccardo Schicchi. Chi ha visto alcune scene in anteprima giura che lo rappresenta alla perfezione, anche nella gestualità. Re dei produttori hard e manager, ex marito marito di Eva Henger, sarà al centro di Diva Futura, il secondo lungometraggio scritto e diretto da Giulia Louise Steigerwalt per Groenlandia dopo il pluripremiato Settembre. Ambientato negli anni 80 e ’90 il film racconterà la storia dell’omonima agenzia di casting e produzione fondata nel 1983 da Schicchi. La serie su Moana Pozzi l’avevamo già avuta anni fa su Sky. A questo punto manca solo Cicciolina.