Nel mirino
Sanremo, offese a BigMama: "Provvedimenti disciplinari" contro due giornalisti Rai
Tolleranza zero della Rai nei confronti di giornalisti e protagonisti della comunicazione e dell’informazione televisiva che si macchiano di “body shaming”. L’Amministratore delegato di Viale Mazzini, Roberto Sergio, ha infatti chiesto un provvedimento disciplinare nei confronti di un giornalista, in seguito a un post pubblicato su X in cui sono stati fatti commenti offensivi sulla fisicità della cantante avellinese BigMama, all’anagrafe Marianna Mammone, attualmente in gara al Festival di Sanremo con il brano La rabbia non ti basta.
Non si conoscono l’autore e il contenuto esatto del post, prontamente rimosso ma, come si legge in una nota della Rai "appena appresa la notizia del tweet denigratorio nei confronti di un’artista in gara, l’ad ha chiesto alla Direzione Organizzazione Risorse Umane della Rai di aprire un provvedimento disciplinare nei confronti di un giornalista per body shaming. Stesso provvedimento – prosegue la nota – anche nei confronti di un giornalista di intrattenimento daytime che ha criticato le istituzioni trentine, dopo la soppressione dell’orsa M90”.
Nel mirino, oltre a questo sconosciuto giornalista, è finita anche Striscia la notizia, la trasmissione satirica di Canale 5. Il programma di Antonio Ricci, infatti, ha comparato la cantante BigMama ad un personaggio di un film Disney, nel chiaro intento di trovare una somiglianza con il suo corpo. Un fotomontaggio che ha indignato molti, ritenuto di cattivo gusto, in virtù soprattutto del senso del brano con cui la cantante è a Sanremo, proprio una battaglia contro le offese pubbliche.
La stessa BigMama, intervistata dal quotidiano torinese La Stampa, ha commentato: “Il meme su Ursula della Sirenetta? Fa male, ma lei è iconica come lo sono io. Voi no”. Il testo del brano con cui BigMama è in gara a Sanremo è incentrato su temi profondi legati alla crescita personale, attraverso un percorso fatto di dolore e lotta per il riscatto interiore. E non potrà certo essere scalfito da uno stupido tweet di uno stupido giornalista.