Parole chiare
Quarta Repubblica, Beatrice Venezi si sfoga: "Mai chiamato comunista?!"
Beatrice Venezi non le manda a dire. La direttrice d'orchestra che recentemente è stata contestata a Nizza con l'urlo "qui i fascisti non li vogliamo", nel corso dell'ultima puntata di Quarta Repubblica andata in onda lunedì 8 gennaio, ha messo le cose in chiaro e ha mandato un messaggio chiaro a chi la mette nel mirino. Quello della Venezi è stato uno sfogo in piena regola e smaschera il gioco sporco dei contestatori di sinistra che la attaccano solo perché vicina ai conservatori e ai moderati.
"Io non faccio politica ma musica, avrei voluto dire a chi mi ha contestato che i fascisti non stavano sul palco ma sono quelli che usano mezzi intimidatori verso un’artista e io a questo punto faccio la resistenza!". Poi arriva l'affondo più pesante che suona come uno schiaffo in faccia ai progressisti da loggione che hanno un solo obiettivo: mettere in difficoltà la direttrice d'orchestra durante le sue performance nei teatri: "Non ho mai sentito contestare un mio collega chiamandolo comunista". E ancora: "La discriminazione sulla base delle tue idee è al pari a quella per la tua pelle, se pensano di intimidirmi hanno sbagliato di grosso".
Insomma la Venezi non ha paura di chi vuole creare quel clima aspro che in questo periodo ha dovuto riscontrare in teatro, come nel caso di Nizza. E la migliore risposta forse l'ha data proprio sul palco quando ha deciso di andare avanti, dirigendo il concerto, proprio mentre qualche stupido le urlava contro...