Escluso
Albano Carrisi, "non mi hanno voluto a Sanremo"
"La mia canzone più che esclusa non è stata neanche ascoltata". Non sarà al prossimo Festival di Sanremo, e Al Bano non nasconde la sua amarezza. "Onestamente un po' di dispiacere c'è, ma ero già stato avvertito da Amadeus mesi prima che mandassi la canzone, però io non mi arrendo mai", spiega il signor Carrisi, 80 anni portati magnificamente, intervistato a Un giorno da pecora su Rai Radio 1.
"Mi spiace per il brano: è dedicato allo Spallanzani. L'idea è stata dello stesso Vaia, (direttore generale dello Spallanzani, ndr) che ha partecipato alla creazione. Secondo me Amadeus non ha neanche ascoltato la canzone perché non mi voleva come concorrente, visto il grande successo che ho avuto come superospite nel 2023 con Morandi e Ranieri. Però Sanremo, da sempre, è nato come gara, in gara hai l'adrenalina. A fare il superospite mi sono divertito ma la gara è un'altra cosa. E presentare il Festival? Non ho L'età".
Per una canzone esclusa, ce n'è una ammessa in gara che dà già scandalo. E' quella dei La Sad, contro cui scendono in campo il Codacons e l’Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi con una denuncia contro la Rai e Amadeus. L’Associazione interviene contro quella che definisce un’assoluta ipocrisia: un Paese che si commuove per Giulia Cecchettin non può applaudire brani ('Ma tu sei peggio della coca, sei una tr**', e 'ti sco**** solo per strapparti il cuore', per citarne due tra tanti) offensivi nei confronti delle donne e caratterizzati da una esaltazione costante di violenza e misoginia. Non si capisce allora la ragione che ha spinto la Rai e Amadeus a scegliere proprio questo trio, visti i testi decisamente inappropriati, in un momento in cui tutte le energie dovrebbero essere unite nella battaglia contro la violenza di genere: una scelta sbagliata cui, in assenza di una retromarcia immediata, farà seguito la denuncia delle due Associazioni".
Il Codacons, già nei giorni scorsi era intervenuto contro la violenza sulle donne, in primis attraverso lo Sportello anti-stalking (nato proprio per offrire supporto alle vittime di violenza), poi rivolgendo "un appello a tutte le radio italiane e a Youtube affinché boicottino i brani di rapper e trapper che contengono frasi violente o aggressive verso le donne", infine "ottenendo l’annullamento del concerto di Capodanno di Emis Killa a Ladispoli". L’Associazione, sempre in questo senso, si è rivolta alla Siae "affinché rifiuti la registrazione di brani contenenti frasi violente contro le donne, in modo da impedire a rapper e trapper di guadagnare grazie ai diritti d’autore".