Politicamente corretto

Kanye West, più nero o nazista? La sinistra va in tilt prima del concerto in Italia

Alberto Busacca

Il politicamente corretto va in cortocircuito. E così capita che gli antifascisti chiedano di cancellare il concerto di un artista nero. Perché lui, l’artista, è razzista. Anzi, di più: è nazista. Ma non era nero? Sì, è nero, nerissimo, ma è pure nazista... e allora che si fa? Si difende l’artista nero osi attacca il nostalgico di Hitler? Un bel dilemma... Il protagonista di questa storia è Kanye West, rapper statunitense di colore. In pratica il suddetto musicista dovrebbe venire a fare un concerto in Italia, alla RCF Arena di Reggio Emilia, cioè l’area di Campovolo. Il giorno previsto era il 20 ottobre, ma subito sono esplose le polemiche e la vendita dei biglietti, che doveva iniziare il 15 ottobre, è stata congelata. Ieri è arrivata una nuova data, decisa dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dalla prefetta Maria Rita Cocciufa: 27 ottobre. Ma perché la notizia dello spettacolo ha suscitato tanto clamore?

Dunque, per chi non lo conoscesse, va detto che Kanye West (che adesso tra l’altro si fa chiamare Ye) è un personaggio piuttosto controverso. È nero, nerissimo, come detto, ma è stato un sostenitore di Donald Trump. Non solo. Alla settimana della moda di Parigi, nel 2022, si è presentato in passerella con una maglietta con la scritta “White Lives Matter” da una parte e il volto di papa Giovanni Paolo II dall’altra. La cosa è stata presa come una critica al movimento “Black Lives Matter”, scatenando un’immediata indignazione online. E questo non è ancora niente. Perché Kanye West si è spinto fino all’apologia del nazismo. «Ci sono molte cose che amo di Hitler», ha detto, «anche i nazisti hanno fatto cose buone». Frase che ha provocato la fuga di diversi sponsor, tra cui l’Adidas... Ah, è anche l’ex marito di Kim Kardashian (ma almeno su questo non c’è grande polemica) e attualmente sta con Bianca Censori, con la quale si sarebbe lasciato andare a effusioni hot su un motoscafo durante la Mostra del cinema di Venezia (e qui invece le polemiche non sono mancate).

«STIA A CASA SUA»
Visto il personaggio, era prevedibile che la sua esibizione a Reggio Emilia non sarebbe passata inosservata. E ha scatenato in particolare la reazione della sinistra, che sta chiedendo a gran voce di cancellare l’evento. In prima fila, per provare a fermare lo sbarco di Kanye West, si è schierata l’Anpi. «Le idee politiche di questo artista sono inaccettabili», ha detto alla Gazzetta di Reggio Albertina Soliani, vicepresidente dell’Anpi e presidente di Casa Cervi. «Che se ne stia a casa sua», ha aggiunto, «Reggio Emilia ha sempre apprezzato chi lotta per determinati principi, a tutte le latitudini del mondo. Questa città ele-9,N„ I,. sta dalla parte degli oppressi e non di chi esalta l’odio». Sulle stesse posizioni Ermete Fiaccadori, presidente locale dell’Anpi: «La nostra condanna è totale e siamo molto preoccupati per i messaggi che possono passare: io non voglio parlare di censura perché siamo a favore della libertà, ma bisogna capire cosa significa al giorno d’oggi liberalizzare concetti fuorvianti. Reggio ha una sua storia ben definita, troppe persone hanno perso la vita per combattere le idee hitleriane».

E alla fine è arrivata anche la presa di posizione di Luca Vecchi, sindaco dem di Reggio Emilia: «Contenuti antitetici rispetto allo spirito di questa città». Insomma, non chiamatela censura, ma in Emilia-Romagna Kanye West non deve cantare. A questo punto non resta che aspettare e vedere cosa succederà. Il concertone, secondo le previsioni, dovrebbe attirare circa ottantamila persone. Se alla fine si farà (oltre ai problemi “politici” ci sono anche problemi tecnici, visti i tempi ristretti), l’Anpi ha anche proposto di organizzare un contro-evento per cantare «un Bella Ciao collettivo». Difficile pensare, onestamente, che questa iniziativa dei partigiani possa avere successo. Ma ci sentiamo di rassicurarli: una città che, come rivendicato proprio da loro, ha combattuto i nazisti veri, non può aver paura di un rapper nero nelle vesti di un improbabile nazista dell’Illinois...