docufilm
Gaia Tortora contro la Rai: "Penalizzante, non lo meritavi"
Critiche alla Rai arrivano da Gaia Tortora. La figlia di Enzo Tortora non ha preso bene gli ascolti bassi del documentario trasmesso venerdì 13 ottobre in prima serata su Rai 3, Enzo Tortora. Ho voglia di immaginarmi altrove. Si tratta di un docufilm, voluto dalla compagna del presentatore Francesca Scopelliti, che ha raccolto solo 499.000 spettatori netti per il 2.7 per cento. Da qui lo sfogo su Twitter della vicedirettrice del TgLa7: "Un flop che non meritavi. Bastava ritrasmettere La Storia Siamo Noi su di te. Una collocazione penalizzante. Fatevela una domanda ogni tanto. Avanti sempre".
Una polemica che segue le critiche datate 9 ottobre, quando Tortora scriveva: "Non sono neanche stata invitata e non mi stupisco più di nulla". Tra le voci che contribuiscono al racconto manca proprio la sua. C'erano, invece, oltre a Francesca Scopelliti, anche Amadeus, Massimo Bernardini, Riccardo Bocca, Francesco Rutelli e Ricky Tognazzi. Poi, una volta visto il documentario, non è mancata la stoccata: "Ho avuto modo di vedere il documentario. Mio padre era un uomo riservato. Capisco ora perché non sono stata invitata. La Rai si occupi di quelli che ancora oggi non hanno voce. Invece di mettere insieme testimonianze e spacciare per documentario".
E a stretto giro è arrivata la replica di Fabrizio Zappi, direttore di Rai Doc: "Atteggiamento pretestuoso. La dottoressa Gaia Tortora è stata più volte contattata dalla Produzione per la realizzazione del documentario nelle forme che avrebbe preferito, ma non è stata mai ricevuta una risposta". Finita qui? Niente affatto. Tortora non le ha mandate a dire: "Da parte del direttore di Raidocumentari darmi della pretestuosa non sapendo assolutamente nulla di passato e presente si qualifica da solo. È mio diritto non partecipare a un progetto che non mi convince e per questo in una delle tante proposte che ricevo ho detto che non ero interessata. Anche perché se non ricordo male era da poco scomparsa mia sorella. Resta che non sono stata invitata alla proiezione. È mio padre. Ho il diritto di dire ciò che penso e non ho mai vietato nulla. Questa operazione per me è molto chiara. Andiamo avanti".