è polemica
Andrea Giambruno ancora nel mirino della sinistra: "Mediaset farà spallucce?"
Andrea Giambruno scatena la sinistra. Il motivo? Le parole del conduttore di Diario del Giorno che, nella puntata del 28 agosto su Rete 4, è tornato sugli stupri degli ultimi giorni. Da quello di Palermo a quello di Capodanno a Roma. Il dibattito è iniziato infatti con la lettera inviata dal padre di una ragazza violentata nella Capitale alla vittima di Palermo con la chiosa: "Sei sola". Da qui l'intervento dell'avvocato Annamaria Bernardini De Pace che spiega che serve un cambio di approccio nell’educazione dei genitori verso le ragazze introducendo un meccanismo di "autotutela preventiva". E ancora, a prendere la parola è Pietro Senaldi. Il condirettore di Libero, dopo aver condannato i violentatori, aggiunge: "Le ragazze hanno il diritto di non essere violentate ma purtroppo la realtà non rispetta i diritti – dice il giornalista -, quindi non devono perdere conoscenza e devono frequentare contesti meno pericolosi possibili. È giusta la frase: nessuno ha il diritto di violentare nessuno, ma non è detto che questo non accadrà".
Una tesi condivisa dal conduttore: "Bravissimo, stai parlando più da padre che da giurista. Magari uno dice alla figlia di non salire in macchina con uno sconosciuto perché è verissimo che tu non debba essere violentata, perché è una cosa abominevole. Ma se eviti di salire in macchina con uno sconosciuto magari non incorri in quel pericolo". Per Giambruno "forse dovremmo essere più protettivi nel dialogo e nel lessico. Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti - non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo - ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi".
Apriti cielo. Ecco la senatrice del Pd Cecilia D'Elia, vicepresidente della commissione d'inchiesta sul Femminicidio: "Proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne", interviene. "La violenza è sempre un po' colpa loro. Non uscire da sole, non andare dove è buio, non vestirti in modo provocante. Adesso ce lo spiega anche Giambruno: se non ti ubriachi non ti stuprano. Hai tutto il diritto di ubriacarti ma se eviti di farlo... E niente, alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è possibile, non è più tollerabile". "È una concezione sbagliata - aggiunge - del rispetto e della libertà delle persone. E un'idea di educazione che va esattamente nel senso contrario a quello che serve. A Giambruno dico quindi che occorre educare i ragazzi al rispetto, non le ragazze alla prudenza, insegnare loro il valore del consenso, non alle ragazze quello della diffidenza, ma il diritto all'esistenza libera e non il comportamento dimesso. Se una ragazza alza un po' il gomito può aspettarsi un mal di testa, non uno stupro".
Ma c'è anche chi, tra i dem, si spinge oltre. "Ecco lì il maschilismo italiano che di fronte a uno stupro accusa la vittima per i suoi comportamenti perché così se l'è cercata, come se 'incontrare il lupo' fosse un destino ineluttabile di ogni ragazza ubriaca e così la vittimizza due volte - attacca Sara Ferrari -. I corsi di educazione alle pari opportunità non vanno fatti solo nelle scuole ma anche agli adulti, tanti adulti e soprattutto a quelli che hanno in mano un microfono. Se i giornalisti Rai che hanno commentato con frasi sessiste le gare delle tuffatrici sono stati giustamente sospesi, per Giambruno il compagno della premier, Mediaset farà spallucce?".