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Iva Zanicchi scatenata sulla Meloni a Zona Bianca: "Non fammi dire certe cose"

Roberto Tortora

Scontro governo-magistrati e a Zona Bianca, talk show di Rete 4 condotto da Giuseppe Brindisi, a prendere le difese della Meloni c’è Iva Zanicchi, che ha manifestato la sua solidarietà nei confronti del presidente del Consiglio, finito sotto attacco. L’ex-europarlamentare ha lanciato un’accusa precisa alle opposizioni e alla magistratura: “Dico alla Meloni, che stimo e chiaramente sono con lei e per lei totalmente, che deve stare molto attenta, perchè faranno di tutto...”. A quel punto l’aquila di Ligonchio ha un’esitazione ed esclama al conduttore: “Vabbè non farmi dire certe cose, aiutami...”.

Brindisi, allora, la incoraggia: “Dille, dì pure quello che pensi, non arriverà sicuramente da me la censura”. E allora la Zanicchi riprende a parlare: “Dico che la Meloni faranno di tutto per minarla. Comunque il mio pensiero è quello, ci proveranno, ci stan provando, questo non è giusto. Come succede che bisogna aver rispetto tra ragazzo e ragazza, maggiormente bisognerebbe aver rispetto in politica e allora andiamo a votare santiddio e rispettiamo questa benedetta donna se ha vinto le politiche, ha vinto le elezioni ed è una brava!”.

 


Ovviamente, tra i riferimenti più importanti di questo conflitto politica-magistratura si è fatto riferimento ai casi più eclatanti, cioè le situazioni di Delmastro, di Daniela Santanchè e del figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Ovviamente, però, il tema di maggior conflitto è ovviamente quello tra una parte della magistratura e il governo sul contenuto del ddl Nordio, che prevede, tra le principali misure per riformare la giustizia, l’abrogazione dell'abuso d'ufficio, modifiche al reato di traffico di influenze illecite, una stretta sulla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni. E, come al solito, ci sono divisioni anche su questo tema, perché c’è chi pensa che i giudici si vendichino per riforme non gradite e cerca di ostacolare il Governo con i propri mezzi e chi, invece, ritiene che coloro che gridano alla giustizia a orologeria cercano solo di delegittimare un organo importantissimo come la magistratura.