Commenti osé sui tuffi
Rai, non massacrate i telecronisti porcelloni
Sospesi da RaiSport per due battute da bar sport. Protagonisti dell’infortunio professionale i telecronisti Rai Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi, sorpresi a scherzare a microfono aperto sulle atlete finaliste nella disciplina dei tuffi ai mondiali di nuoto in corso a Fukuoka in Giappone. «Le olandesi sono grosse come la nostra Vittorioso», hanno affermato i due telecronisti parlando tra di loro e alludendo alla tuffatrice azzurra Giulia Vittorioso. «Eh grande eh», hanno aggiunto, per poi concludere: «Tanto a letto sono tutte alte uguali». Frase che però Leonarduzzi smentisce («contro di me un’operazione costruita»). E ancora: «Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa. Come si suona l’arpa? La si...», «La si tocca?», «La si pizzica». Un dialogo seguito da un’altra battuta: «È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne soltanto tre, Si La Do».
LE SEGNALAZIONI - Testimone invisibile è RaiPlay la piattaforma streaming della tv di Stato che ha finito per “incastrare” i due giornalisti di RaiSport, subito segnalati via mail all’azienda dagli stessi telespettatori. Se tutti (almeno quelli collegati via web e non via tv) hanno potuto ascoltare il goffo siparietto, è stato perché RaiPlay è rimasta collegato con Fukuoka anche mentre sul canale tv stava andando in onda il telegiornale. Ed esattamente a questo disguido proprio dell’epoca digitale che si sono attaccati i due inviati Rai per difendersi. Uno dei quali, Lorenzo Leonarduzzi, era già caduto nel 2020 in un incidente simile. Durante una gara di rally. «Nel 2020», ricorda Leonarduzzi parlando con le agenzie di stampa, «feci una stupidaggine clamorosa che pagai con 5 giorni di sospensione e l'allontanamento per un anno e mezzo dalle telecronache».
Sull’episodio di ieri, invece,il cronista ha voluto prendere le distanze «nella maniera più forte e assoluta da quello che mi viene contestato, perché non si è trattato di una telecronaca. Il microfono era rimasto aperto per avere le indicazioni su quando si poteva tornare in onda e la cuffia era appoggiata sul tavolo». Leonarduzzi si difende anche dall’accusa di body shaming: «Quando io dico che l’atleta olandese ha un fisico grosso, non voglio denigrarla. Lo dico perché le cinesi sono basse e esili e questo può influenzare il suo tuffo. Tra l'altro l'atleta Giulia Vittorioso è anche una mia parente» spiega, relegando di fatto il tutto a del banale “cazzeggio” per stemperare la tensione di ore in diretta.
Episodio simile, questo, a quello accaduto un mese fa su Sky, in quel caso in diretta, in occasione di un gran premio di Formula 1 ai giornalisti Matteo Bobbi e Davide Valsecchi, a loro volta sospesi temporaneamente dalla pay tv. Tornando a ieri, l’ammissione di ingenua sincerità di Leonarduzzi non è stata affatto apprezzata. Anzi. Dalla Rai al ministero hanno chiesto che i due guasconi venissero rimandati a casa e messi dietro la lavagna in ginocchio sui ceci o giù di lì. «Un giornalista del servizio pubblico non può giustificarsi relegando a una battuta da bar quanto andato in onda» ha tuonato l’ad Rai, Roberto Sergio, annunciando di aver dato mandato agli uffici di avviare la procedura disciplinare e chiesto al direttore di RaiSport, Iacopo Volpi, di far rientrare dal Giappone il telecronista e il commentatore tecnico. Scelta sottoscritta dal ministro per lo Sport, Andrea Abodi: «Quanto accaduto non va bene, soprattutto quando certe frasi inopportune vengono dette in tv o rischiando un fuori onda vada in onda». Della serie: taci, RaiPlay ti ascolta.