Che lezione

Cruciani, ovazione a Dritto e Rovescio: "Tu puoi dire che la Meloni..."

Claudio Brigliadori

 «Il problema è che purtroppo ci sono delle persone che sono dei pezzi di m...., diciamolo in maniera chiara, che vanno presi e colpiti». A Dritto e rovescio, su Rete 4, Paolo Del Debbio parla delle violenze dei poliziotti indagati a Verona per tortura. Un fatto gravissimo, che ha sconvolto l’Italia e che contemporaneamente, come prevedibile, ha innescato una polemica politica molto strumentale, ça va sans dire: la sinistra grida al regime e accusa il governo di centrodestra di favorire, se non incoraggiare un clima «da manganellatori», suggerendo protezione e impunità per quegli esponenti di forza italia tentati dall’usare maniere forti, troppo forti.

La realtà, come noto, è diversa: l’inchiesta di Verona nasce 8 mesi fa, ben prima dell’approdo a Palazzo Chigi della Meloni, e il fatto che le indagini siano state affidate alla stessa polizia conferma il senso di fiducia delle istituzioni nel corpo.

 

E Giuseppe Cruciani, ospite di Del Debbio, sottolinea proprio questo punto. Giuliano Granato, di Potere al popolo, lascia intendere quasi la presenza di un germe della violenza tra gli uomini in divisa. «Se le intercettazioni corrispondono a verità, quegli agenti vanno cacciati domattina- ribatte Cruciani -. Ma Granato fa pensare che gli italiani debbano avere paura della Polizia. Non è così, non c’è un virus della tortura in giro per l’Italia. Il 99% di poliziotti, carabinieri e guardie carcerarie sono persone oneste, che fanno il loro lavoro anche a protezione tua». Ovazione in studio. «Il reato di tortura, così chiudiamo la discussione, il ministro Nordio ha detto che non verrà cambiato. Tu per demagogia puoi dire adesso che la Meloni, nel 2018... Ma il ministro Nordio ha detto che non verrà cambiato». Punto e a capo.