Sinceri democratici
Arisa, "niente Gay Pride": la scelta dopo il linciaggio per l'elogio a Meloni
Il caso Arisa non si chiude. La cantante di fatto aveva espresso il suo giudizio positivo sul premier Giorgia Meloni con parole piuttosto chiare: "Mi piace la Meloni, mi verrà contro dirlo, l’avevo detto anche a Le Iene e i miei amici mi hanno messo in guardia dicendomi che per questo mi avrebbero dato della fascista. Secondo me lei si comporta come una mamma severa e spaventata, è mamma non solo di un figlio ma di tre o quattro e allora deve fare bene per tutti: a uno sembrerà sbagliato, ma ci vuole tempo e da parte nostra un cambio di atteggiamento, non di lotta ma di dialogo".
Apriti cielo, per queste parole la cantante è stata insultata e criticata sui social soprattutto dai followers vicini agli attivisti Lgbtq. Ma adesso Arisa passa alla "vendetta" e così annulla la sua partecipazione al Gay Pride di Roma e di Milano: "Mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al pride di Roma", ha scritto sui social la cantante.
E ancora: "Mi dispiace davvero tanto. Mi dispiace davvero tanto. Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare". Infine la risposta agli insulti: "Prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere - prosegue l’artista amareggiata - la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre. Ciao ciao LGBTQ+ people, auguri". E sul caso è intervenuta il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli: “Esprimo la mia solidarietà ad Arisa vittima di un’odiosa e spudorata intolleranza. E’ ancora più grave, però, che l’effetto degli insulti subiti non sia stata un’onda di vicinanza nei suoi confronti ma addirittura l’invito a non presentarsi al Pride di Milano per il rischio di essere messa in imbarazzo come lei stessa riporta su un post di Instagram. Ritengo che gli organizzatori del Pride avrebbero dovuto tutelare Arisa e la sua performance e invitare chi è stato intollerante nei suoi confronti a mettersi da parte. Invece, ancora una volta assistiamo ad un episodio di discriminazione che esclude chi esprime il proprio pensiero; ed è ancora più grave che ciò avvenga da parte di chi ha fatto dell’inclusione la propria bandiera. Invito Arisa a non scoraggiarsi e a prendere spunto dalle parole della sua stessa canzone: non vado via!”.