Attacchi

Arisa, foto in bikini e lingerie. "Non ti vergogni?". Poi... cos'ha scoperto

I primi 40 anni di Arisa, al secolo Rosalba Pippa. La cantante abruzzese, rivelatasi al Festival di Sanremo all'esordio nel 2009 con Sincerità e poi trasformatasi in artista a tutto tondo, coraggiosa su e giù dal palco dell'Ariston, svela le proprie insicurezze e la propria forza a Repubblica. "So cosa voglio, il prossimo passo è la concretezza. Dipendiamo troppo dal giudizio degli altri". Il riferimento è anche alla sua immagine su Instagram, comprese le sue ormai famose "provocazioni" in ossequio alla body positivity. "Sono forte e fragile, come tutti. Ma ho imparato a volermi bene", ecco spiegate le foto con i "rotolini di ciccia" in primo piano, in bikini in spiaggia o in lingerie.

 

 

 

Il suo nuovo obiettivo, non solo per la carriera, come detto è raggiungere maggiore "concretezza": "Siamo dipendenti dal giudizio degli altri, specie chi fa il mio lavoro. La mia strada è la melodia, è bello credere nei sentimenti: non demoliamo le speranze". E soprattutto, "bisogna avere il coraggio di non piacere a tutti" e non scappare, per questo motivo. 

 

 

 

Riguardo alle foto particolarmente ardite ammette: "A me piace posare per i fotografi, fare foto in cui non sono io. Il problema è che poi sono io. Mi piace quella immagine ma finisce lì. Quando mi riguardo, ci sono foto che ritraggono un’attrice anni 40, una cantante spogliarellista anni 70, e posso essere tutte queste donne. Certe relazioni lasciano l’amaro in bocca, anche se hai ricevuto un rifiuto sai che vali a prescindere. Invece per prima cosa mostri il corpo: 'Sono f***a, non me ne frega niente'. Poi ti passa pure quella roba lì".

 

 

 

A farle male sono soprattutto le reazioni delle altre donne: "C’è anche un fattore di invidia. L’Italia ha tantissimi pregi, ma è un paese. Questa storia del giudizio per cui ognuno deve mettere bocca è provinciale. E lo dico io che vengo dalla campagna. Non se ne può più. Rimango sempre più ferita dal genere femminile che attacca il genere femminile, è come se mi sentissi più compresa dagli uomini che dalle donne. Se mostro i rotoli di ciccia, e li ho fatti vedere, ci sta che uno mi dica: 'Non ti vergogni?'. Quando le cose sono più arzigogolate, c’è un pensiero volutamente cattivo, leggo, ed è da parte di una donna".