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Giletti, l'autogol di Cairo: quanto pesa la sua assenza su La7

Quello di Cairo è stato tutto tranne che Un colpo perfetto. Forse solo Giletti riderà della battuta, ma di certo la decisione di La7 di sospendere con effetto immediato Non è l’arena ha prodotto effetti nefasti sugli ascolti della rete. Prevedibili, ma fragorosi. Basta dare un’occhiata ai dati Audiweb della serata del 16 aprile: il film Flawless (lanciato in Italia con il titolo Un colpo perfetto, appunto) con Demi Moore (del 2007, non proprio una primizia), ha totalizzato 441mila telespettatori, per il 2,4% di share.

 

 

Un filino meglio di quanto accaduto una settimana prima quando il film Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato aveva registrato 390.000 spettatori (ma con il 2,6%). Era la sera di Pasqua e Giletti era semplicemente in vacanza. I due dati omogenei rendono bene l’idea: senza Non è l’arena (che il 2 aprile aveva raggiunto 706.000 spettatori e il 4,9%), la domenica sera di La7 vale la metà. Ne nasce una lettura inquietante di quanto accaduto. Se, come suggerito da alcune indiscrezioni ufficiose la decisione di congelare Giletti fosse stata motivata da problemi di costi eccessivi o di raccolta pubblicitaria, i vertici di La7 avrebbero avuto una decina di giorni per trovare un sostituto all’altezza.

 

 

Meglio uno speciale dell’eterno Purgatori che un anonimo rimasuglio d’archivio. Il titolo mandato allo sbaraglio pur in una sfida non rutilante (vinta dalla replica della miniserie di Rai1 La Sposa con 2 milioni e 582mila spettatori, e da Lo show dei record su Canale 5 per quanto riguarda lo share, 15,2%), dà l’idea esatta della urgenza di trovare in fretta e furia un tappabuchi. E rafforza la tesi di chi, più o meno a ragion veduta, ha già parlato di “censura”: Giletti andava chiuso, in fretta e furia.