Stop-Non è l'arena

Massimo Giletti, l'indiscrezione della Amurri: "Dopo questo fulmine..."

Hoara Borselli

Sandra Amurri, cronista di inchiesta da sempre. Ha scavato per anni sulla mafia, sulla giudiziaria, sulla politica internazionale, ha fatto decine di inchieste e di grandi interviste. Ha fatto molti scoop. Ha lavorato in molti giornali, tra gli altri all’Unità e al Fatto. Però ha un difetto: è una signora molto libera. Da qualche anno collabora con Massimo Giletti, a Non è l’arena. E ora ha accettato di parlare con noi di Libero, dopo la mazzata ricevuta da Urbano Cairo. Mi dice subito: parlo a titolo personale. Sono molto legata a Massimo e a tutta la redazione.

Repubblica dice che Giletti ha comprato l’ex mafioso Baiardo...
«Il titolo di Repubblica grida vendetta. Chiedo: ma pagare una persona che va ospite in una trasmissione tv di grande successo è un reato? Se è stato compensato questo è avvenuto alla luce del sole».

Baiardo però ha detto al Domani che Giletti gli ha chiesto di dire alcune cose.
«No, non è vero. Non gli ha chiesto di dire niente, al contrario, ho visto Massimo cambiare espressione dopo aver ascoltato che rischiava a 360 gradi».

 

 

 

Perché Giletti prima lo ha portato in tv e poi lo ha liquidato?
«Liquidato non credo, ha preteso che desse risposte certe ad affermazioni di un certo peso e Baiardo non ha gradito. Lui è un condannato, è stato in carcere per avere favorito la latitanza di due boss...».

Che gioco fa Baiardo?
«Mescola cose vere a cose non vere. Quando Massimo ha capito che oltre alle rivelazioni lui si ostinava a non dire da chi avesse appreso una simile notizia ne ha preso le distanze. E lui, Baiardo, ha iniziato a usare Tik Tok per farsi pubblicità e a dire: no, non vado più da Giletti... ora andrò a Mediaset...».

Com’è andata la storia delle foto con Berlusconi?
«Io l’ho appreso sul Domani. Posso solo dire che se uno ha una foto di quel peso non la tiene incorniciata in salotto, quindi la difesa di Baiardo: “Mi hanno perquisito e non hanno trovato alcuna foto”, fa sorridere».

Quali erano i rapporti di Giletti con Cairo?
«Sono stati sempre ottimi, anche sul piano umano».

 



 

E la storia della Rai?
«Anche qui, non saprei. A Massimo gli è stata inflitta la pena, di restare a disposizione de La7 fino a giugno, quando scadrà il contratto e questo vuol dire tenerlo in gabbia».

Lei che rapporti ha con Giletti?
«Ho avuto con Massimo tanti scazzi, litigate furiose. Siamo persone dalle tonalità forti, ma lui ha una grande qualità: la bontà».

E la libertà di informazione?
«Quella è, sempre più spesso, un optional. Si può parlare di libertà di informazione, come ha fatto Formigli, giovedì a PiazzaPulita intervistando Giannini senza rivolgere un pensiero ad un collega appena cacciato».

In queste ore ha sentito Giletti?
«Sì. Penso che abbia bisogno di tempo per riaversi da questo fulmine».

Lei è sicura che Giletti non abbia fatto errori?
«Dipende da cosa si intende per errori. Sono certa che non abbia commesso nulla in malafede».