Il critico
Costanzo, Aldo Grasso: "Dei morti bisogna sempre parlare bene ma..."
"Dei morti bisogna sempre parlare bene, è la prima regola. Sicuramente ha portato in Italia un genere nuovo, ma non sono mai stato entusiasta della sua televisione": Aldo Grasso, critico del Corriere della Sera, parla in questi termini di Maurizio Costanzo in un'intervista al portale Mow. “La sua era una Tv da uomo di potere. Amico della sinistra e amico di Silvio Berlusconi, consulente di tutti gli uomini politici e anche delle principali imprese italiane, insomma aveva la capacità di tenere sempre il piede in più scarpe - ha continuato il giornalista -. Certo ha creato dei personaggi che sono sopravvissuti, ma ha creato anche dei mostri, nel senso di persone esaltate, fuori di testa, e proprio a causa delle apparizioni al Costanzo Show”.
Grasso, poi, ha rivelato di aver ricevuto in questi anni tanti inviti a prendere parte al Maurizio Costanzo Show ma di averli rifiutati tutti. Infine ha svelato: “La verità? Il personaggio mi piaceva moltissimo, ma non mi piaceva la persona. Uno iscritto alla P2, uno che ha intervistato Licio Gelli, l’abbiamo rimosso?”.
Poi, quando il giornalista gli ha chiesto se la principale invenzione di Costanzo rimanesse sempre la moglie, Maria De Filippi, Grasso ha risposto: "O forse il contrario? Anche questo è un caso strano. Costanzo aveva troppo di tutto, i programmi Tv, le collaborazioni giornalistiche, quattro mogli...".