La confessione
Mare Fuori, il dramma dietro le quinte: "Stavo sul marciapiede"
Tra le storie d’amore più intense e drammatiche presenti in “Mare Fuori”, la serie Rai che sta spopolando tra giovani e meno giovani, c’è sicuramente quella tra “Pino O’Pazz” e la sua “Kubra”. Nella quarta stagione, che non vedremo prima della primavera 2024, i due dovranno affrontare il dramma della morte della mamma di lei e la riscoperta paternità della ragazza con l’educatore Beppe. I fan non vedono l’ora che accada, ma, prima di allora, una domanda sorge spontanea: chi è nella vita “Pino O’Pazzo”, questo ragazzo dai grandi occhi blu e dalle labbra a forma di fragola che ha conquistato tutti? Nella vita vera si chiama Artem Tkachuk, ha 22 anni ed è nato in Ucraina. L’attore si è raccontato nel salotto di “Oggi è un altro giorno”.
Cresciuto nel rione “Salicelle” di Afragola, uno dei più malfamati e isolati del circondario napoletano, Artem è riuscito a riscattarsi grazie alla recitazione e ora può fungere d’esempio a tanti ragazzi che sentono, come lui, l’esigenza di uscire fuori dalla periferia e costruirsi un futuro migliore.
“Fino a qualche anno fa stavo sul marciapiede del mio quartiere e il cinema mi ha salvato la vita. Sul marciapiede capitano tantissime cose e quindi non sai cosa ti aspetta. Mare Fuori è l’esempio dei ragazzi di strada – ha raccontato l’attore alla trasmissione di Rai 1 - io sono l’esempio di un ragazzo di strada che ce l’ha fatta perché ho sempre avuto una visione e la protezione di Dio. Stavo per partire per Londra, ma, all’improvviso, mi chiamano per dirmi che c’erano gli ultimi casting. Mi presento – spiega Tkachuk - e il regista mi dice che sono stato preso. La vita è meravigliosa. Voglio ringraziare una persona che mi ha dato la vita: mia mamma. Ringrazio anche un’altra persona, Gioia D’Ambrosio, che durante tutti questi anni mi ha protetto e mi ha aperto gli occhi su un sacco di situazioni, ha trasformato un ragazzino in un uomo. Io sono grato a queste due donne – ha detto il giovane – ma soprattutto a Dio perché Lui è grande. A Napoli ci stanno migliaia di talenti – conclude il giovane attore - ragazzi che sognano di giocare in serie A, di suonare su un palco, di recitare in una serie come la mia. Io sono convinto che uno scugnizzo con la testa sulle spalle può conquistare il mondo”.