Dopo Sanremo

Elodie? "Cosa c'è davvero dietro di lei": la rivelazione esplosiva

Roberto Tortora

Cantante, performer, attrice, protagonista attiva del gossip nostrano. Il ciclone Elodie ha travolto negli ultimi anni la scena pubblica italiana in molteplici forme. È appena scesa dal palco dell’Ariston, dove ha cantato in gara all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Due”, classificatosi al nono posto. Ora, invece, si appresta ad entrare nelle case degli italiani attraverso una mini-serie a lei dedicata su Prime Video, dal titolo “Sento Ancora La Vertigine”, frase presa da una delle sue ultime hit, Vertigine appunto, i cui testi e le musiche sono stati composti da personaggi del calibro di Elisa Toffoli, Dario Faini e Davide Petrella.

Pensare che l’artista romana abbia solo 32 anni e sia già oggetto di un documentario biopic su di lei rende l’idea della portata del suo scintillante successo. Il progetto è stato affidato dalla produzione di Matteo Rovere e Leonardo Godano, Groenlandia, al regista Nicola Sorcinelli, figura emergente che ha già vinto un Nastro d’Argento con il cortometraggio “Moby Dick”, poi presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, e ha da poco terminato di girare anche una serie storica per Netflix, il cui titolo è “Briganti”, ambientata nell’800 nel Sud Italia, che uscirà entro l’anno. 

 

 

Quella del documentario, in uscita il prossimo 20 febbraio, sarà una Elodie senza filtri, ancora di più, vista la sua innata spontaneità anche in manifestazioni pubbliche e nelle interviste che ha sempre rilasciato. Si vedrà l’artista intraprendente, ma anche la donna fragile ed il suo racconto verrà arricchito dalle voci di tantissimi colleghi e amici: da Mahmood a Carlo Verdone. È lo stesso Sorcinelli, in primis, a disegnare un ritratto intimo della cantante: “Elodie è persona molto carina: la sua spontaneità, il suo essere “caciarona” o “romanaccia” come la chiamavo io, la rendono naturale – spiega Sorcinelli - una che non si fa certo intimidire dalla telecamera e credo che divertirà molto anche i suoi fan. Elodie non sta ferma un attimo, è sempre a fare prove, palestra, coreografie – conclude il regista di San Costanzo - a dimostrazione che c’è davvero un grande lavoro personale e professionale dietro il successo. Girare questo documentario è stato sicuramente una grande responsabilità: in qualche modo mi hanno affidato il racconto della sua vita”.