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Sanremo 2023, La Russa: "I capetti Rai...", lettera contro Aldo Grasso
Botta e risposta tra Ignazio La Russa e Aldo Grasso su Sanremo 2023. Nonostante siano passati alcuni giorni dalla fine della 73esima edizione, il Festival continua a far discutere per le polemiche politiche che si sono accese sul palco dell’Ariston. A partire dal trattamento riservato a Volodymyr Zelensky, che avrebbe dovuto mandare un video messaggio e si è invece dovuto accontentare di una lettera, tra l’altro letta da Amadeus a notte fonda, in 90 secondi e prima della proclamazione del vincitore.
La Russa concorda con chi ritiene che il modo in cui è stato trattato il presidente ucraino non è stato dei migliori, ma al tempo stesso muove una critica forte: “Pur di difendere l’indifendibile - ha scritto al Corriere della Sera - si cita il fatto che l’attuale sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, benché di destra abbia potuto in passato lavorare alla organizzazione di Sanremo e, udite udite, anche di altri eventi come trasmissioni tv e l’Arena di Verona. Consentitemi di sottolineare come, in realtà, questa circostanza è la prova che sia possibile organizzare Sanremo senza trasformarlo in un’occasione per dare sfogo alla propria appartenenza politico-culturale".
Il presidente del Senato ha anche citato un precedente: “Ricordo che proprio con Mazzi come direttore artistico, fu Roberto Vecchioni a vincere a Sanremo con una canzone di dileggio non proprio nascosto al capo dell’allora centrodestra”. Poi l’attacco ai vertici di viale Mazzini: “Ma forse i capi e capetti della Rai in questo ultimo Festival di Sanremo hanno voluto esagerare per precostituirsi la possibilità di protestare in anticipo, alzando alti lai, contro ‘la censura che ritorna’ (sic!) qualora qualcuno li volesse scalzare dalla poltrona”.