Il caso
Sanremo 2023, Vespa: "Ecco la verità su Zelensky al Festival"
Bruno Vespa non usa giri di parole e in un'intervista al Corriere spiega come sono andate le cose nel caso-Zelensky, ovvero l'intervento che tanto fa discutere del presidente ucraino nella serata conclusiva del Festival di Sanremo: "Nella preparazione del mio viaggio in Ucraina, Zelensky ci ha fatto sapere che avrebbe gradito partecipare al Festival. Il che non è per lui una grande novità: è stato a Venezia, a Cannes, ai Golden Globe".
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Poi aggiunge: "Con chi ne ho parlato? Ai vertici aziendali, poi con Amadeus e, tutti d’accordo, hanno deciso la collocazione nella serata conclusiva". A quanto pare non ci sarebbe stato alcun passaggio con Palazzo Chigi: "Immaginare che avremmo dovuto chiedere il permesso alla presidenza del Consiglio è surreale. Ricordiamo sempre la libertà dell’informazione. Nel ‘90 intervistai Saddam Hussein contro il parere del governo italiano. Ma stavolta l’Italia è molto schierata con l’Ucraina, fino a prova contraria. Piuttosto ho la sensazione che una parte dell’opinione pubblica italiana abbia un po’ sottovalutato quello che sta succedendo in Ucraina".
Infine sull'invio delle armi a Kiev e alcuni sondaggi che mostrano gli italiani contrari su questo punto afferma: "orse non si è capito che l’invasione dell’Ucraina assomiglia a quella dei Sudeti in Cecoslovacchia, fatta da Hitler nel 1938, che avvenne nella totale disattenzione occidentale e con le stesse motivazioni: “Andiamo a salvare i nostri fratelli oppressi”. La Russia lo ha fatto in Crimea e poi in Donbass. E, visto che non succedeva nulla, in Ucraina".