Rabbia
"Giro tutto all'avvocato": Luisella Costamagna, Ballando in tribunale?
Forse era quasi inevitabile: dopo la finalissima di Ballando con le stelle c'è chi minaccia di portare tutto in tribunale. Non è il Codacons, che pure ha chiesto alla Rai i tabulati delle votazioni per scoprire se ci sia stata qualche magagna, ma la vincitrice Luisella Costamagna. La giornalista, sui social, ha vergato un lungo post per sfogarsi delle accuse e delle contestazioni piovute sulla sua testa venerdì sera. E ha minacciato haters e utenti di essere pronta a dare tutto in mano agli avvocati in caso di commenti contenenti offese e insulti. Questo perché il clima, intorno allo show di Rai 1 condotto da Milly Carlucci, è a dir poco arroventato da settimane.
"Ho partecipato a Ballando con le stelle per ballare. Perché è un bel gioco. L’ultima cosa che mi interessava era fare polemica - scrive l'ex conduttrice di Agorà -. Ora mi guardo attorno e scopro che per qualcuno (non per tutti per fortuna, ma è una minoranza rumorosa) non si tratta di un gioco ma di una guerra, il ballo non conta e l’essenziale è proprio la polemica. D’accordo, siamo il Paese del processo del lunedì e dell’appello del martedì e via così per ogni santo giorno della settimana".
"Tutti sappiamo per esperienza d’infanzia che, quando finalmente hai un bel giocattolo, arriva sempre qualcuno che te lo vuole rompere. Le critiche e il dissenso sono legittimi, per carità. A differenza di altri, non ho mai cancellato dai miei profili social nessun commento, nemmeno i più turpi. (A margine: ho pazienza grande ma non infinita, quindi le prossime ingiurie gravi comincio a girarle direttamente al mio avvocato, promesso)".
Gira anche una foto della Costamagna che si porta gli indici delle mani alle orecchie, per chiuderle polemicamente e non ascoltare quanto sta accadendo intorno a lei. Era, scrive, "un momento ben preciso della finalissima: quello in cui da circa mezz’ora, con me e Pasquale (il suo partner Pasquale La Rocca, ndr) impalati al centro della pista, si discuteva e si litigava non già sulla qualità del mio ballo, come sarebbe stato sacrosanto, ma sul mio diritto a essere lì in quel momento, diritto sancito dal regolamento del programma. Un po’ come se un guardalinee, all’improvviso, fermasse la finale di Champions per mettere in discussione, che so, la regola del fuorigioco. Non potevo ascoltare oltre. È esattamente questo il punto: negare l’evidenza". A Selvaggia Lucarelli, che l'aveva contestata tirando in ballo proprio la regola del ripescaggio, saranno fischiate le orecchie.