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Prima della Scala, follia e rissa vip al palco reale: sta succedendo di tutto
Potendo avrebbero messo pure degli strapuntini, magari attaccati ai lampadari, sfidando le leggi della fisica. Ma trattandosi del palco reale del teatro alla Scala di Milano, dove oggi va in scena la prima con il Godunov, mica si può arrivare a tanto, piazzando delle tripoline. Così i vertici del Piermarini, sommersi dalle richieste per un posto in prima fila, tipo abbonato Rai, si son dovuti dedicare anima e corpo al riempimento delle caselle (tradotto, dove metto chi), in modo da non scontentare nessuno. Impresa ardua, se non impossibile. Perché alla Scala conta solo esserci, tutto il resto è trama, narrativa per le cene con gli amici.
Non a caso questa edizione 2022 della prima di Sant' Ambrogio è destinata a passare alla storia come una delle più affollate di presenze istituzionali. All'inaugurazione della stagione dell'Opera, con il capolavoro russo di Modest Musorgskij diretto dal maestro, Riccardo Chailly, con la regia di Kasper Holten, il palco reale sarà occupato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, particolarmente amato dal pubblico della Scala, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La contemporanea presenza del capo dello Stato e del capo del governo rappresenta, a suo modo, una novità. Solitamente il protocollo prevede che ci sia l'uno o l'altro.
IL PRECEDENTE
Una sola volta si è registrato un evento simile. Nel 2011 quando, poco prima del 7 dicembre, venne nominato presidente del Consiglio, Mario Monti, storico frequentatore della Scala che aveva già in programma di essere presente all'inaugurazione, e che quindi presenziò accanto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.Nel palco reale, come da tradizione, saranno presenti anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Figuriamoci se anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, avesse deciso di partecipare: un ingorgo istituzionale mai visto.
Alla Prima sono attesi anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro delle Riforme, Maria Elisabetta Casellati, altra grande amante della Scala.A causa della nutrita presenza istituzionale verrà allungato di dieci minuti l'intervallo in modo da permettere a tutti gli illustri ospiti di andare a salutare il direttore d'orchestra Riccardo Chailly. Al presidente Mattarella una rappresentanza dei lavoratori della Scala, in rotta di collisione con Comune e Regione per l'annunciata riduzione degli stanziamenti per problemi di bilancio, consegnerà una lettera contro i tagli alla cultura.
ACCOGLIENZA
Inutile sottolineare come la contemporanea presenza dei tre presidenti, l'uno accanto all'altro nel palco reale, avrà un riflesso pratico legato all'accoglienza della Sala. L'anno scorso, l'ovazione riservata a Mattarella con esplicita richiesta di Bis. è stato un elemento caratterizzante di quella prima. Oggi l'applausometro servirà a stabile chi sia il più amato dei tre. Per Giorgia Meloni, comunque, sarà un bel test. Come sempre la Prima richiama non solo il mondo della politica, ma anche i personaggi dello spettacolo, della cultura, dell'economia e della società civile. Tra le personalità del cinema spiccano il regista Luca Guadagnino e gli attori Stefano Accorsi, Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco. Tra i rappresentanti della cultura ci saranno lo scrittore Alessandro Baricco, gli slavisti Fausto Malcovati e Cesare De Michelis, l'editore Luca Formenton (il Saggiatore), il Ceo di Adelphi Roberto Colaianni, il sovrintendete della Pinacoteca di Brera, James Bradburne, gli architetti Stefano Boeri, presidente della Triennale, Mario Botta e Italo Rota. Per la Rai saranno in sala il presidente, Marinella Soldi, e l'amministratore delegato, Carlo Fuortes. enrico.paoli@liberoquotidiano.it