La cantante
Le Iene, Cristina D'Avena: "Quei colleghi che...". Veleno puro, cosa ha subito
"Ad un certo punto della mia carriera ho avvertito che molti amici, colleghi, conoscenze del settore consideravano la mia una musica di serie B": Cristina D'Avena ha parlato delle difficoltà avute nel corso della sua carriera in un monologo a Le Iene, la trasmissione in onda su Italia 1. L'artista, nota per aver cantato le sigle dei cartoni animati cult degli anni '80-'90, ha rivelato che spesso i colleghi hanno parlato di lei alle sue spalle: "Sentivo bisbigliare: 'Ah Cristina è quella che canta per i bambini, no, no, no… non può fare di più'".
"Mentre nessuno scommetteva più su di me, lo ammetto, per un momento mi ha fatto pure male ma ho capito che chi stava veramente scommettendo su me stessa ero proprio io - ha continuato la D'Avena -. Ho cantato le mie canzoni con ancora più forza e convinzione e so di non aver mai tradito il mio pubblico". Oggi, comunque, la cantante ha detto di essere felice: "Dopo 40 anni di carriera posso dirlo, ho vinto io, si perché quelle canzoni per bambini le ho portate nel tempo della grande musica, a Sanremo, ma soprattutto le ho portato nel tempo. E sulle loro note ho duettato con 40 stimatissimi amici".
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Cristina D'Avena ha spiegato che alla fine i riconoscimenti sono arrivati: "Se qualcuno oggi dice che sono solo canzoni per bambini, beh non lo prendo come insulto, anzi, perché quando le ascolti si apre una finestra sul passato che tutti teniamo sempre chiusa. Un po’ per pudore o per paura del giudizio altrui. Ma non c’è nulla di cui vergognarsi a tornare bambini. Ai miei concerti dal palco vedo persone di tutte le età che in quelle parole ritrovano una parte di sé. C’è chi piange, c’è chi ride, ma tutti sono felici di stare lì, circondati da persone che li capiscono e, contemporaneamente anche da un’altra parte, in un tempo antico dove, per un istante, tutto è ancora bellissimo, possibile. Sapete cos’è? È il tempo dell’infanzia. Dove tutto in quell’attimo è quasi magia".