Menestrello
Bob Dylan, "violenza sessuale su una ragazzina di 12 anni". L'accusa più sconcertante: finisce in tribunale a 80 anni
Il cantautore americano Bob Dylan è stato accusato di violenza sessuale su una ragazzina di 12 anni. Piccolo particolare: i fatti sarebbero accaduti 50 anni fa. Ma lo scandalo, nel mondo della musica e non solo, è clamoroso. Il mitico signor Zimmerman, premio Nobel per la letteratura nonché ispiratore di migliaia di artisti per almeno 4 generazioni, è stato citato in tribunale in una causa intetata da una donna di 68 anni, che lo accusa di averla imbottita di droga e alcol e averla abusata diverse volte nell'appartamento dello stesso Dylan al Chelsea Hotel di New York, nel lontano 1965, quando la presunta vittima aveva appunto appena 12 anni. contro i 24 del cantautore di Knockin' on Heaven's door e Mr. Tambourine Man
La donna sostiene di aver patito effetti emotivi permanenti e di essere stata costretta a ricorrere a cure mediche. La legge dello Stato di New York permette di costituirsi in giudizio alle vittime di abusi subiti durante l'infanzia a prescindere da quanti anni siano passati dalle violenze. Violenze che lo staff di Dylan smentisce con forza: "Questa accusa vecchia di 56 anni è falsa e sarà vigorosamente contestata". In ogni caso, una brutta macchia sulla vecchiaia dell'88enne "menestrello" nato a Duluth, Minnesota, e destinato a cambiare per sempre il corso della musica "impegnata" in America e nel Mondo tra gli anni Sessanta e Settanta, creando "nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana" (questa la motivazione del Nobel ricevuto nel 2016) e vendendo, tra l'altro, la bellezza di 125 milioni di album in tutto il mondo,