Il critico
Aldo Grasso mai così duro con la Rai: "Chiude per ferie, anziani abbandonati". La vergogna: così paghiamo due volte
Il problema della Rai è che in estate va in vacanza lasciando gli anziani - che sono quelli che in vacanza non ci vanno - un palinsesto da miseria. Aldo Grasso, sul Corriere della Sera attacca viale Mazzini: "I programmi del servizio pubblico si prendono in media tre mesi di ferie. Da quando inizia ad andare in onda Techetechetè, significa serrande abbassate e cartello 'Chiuso per ferie'". Eppure, osserva il critico televisivo, "il pubblico che d'estate segue la tv è il pubblico più anziano, quello che magari non può permettersi di andare in vacanza, quello che chiede alla tv un po' di compagnia".
Certo in estate, "ci sono meno investimenti pubblicitari e quindi si cerca di risparmiare" ma così, sostiene Grasso, il pubblico paga due volte, una "con il canone e una seconda con una programmazione di risulta. Quando a certi conduttori viene loro contestato l'esorbitante ingaggio, rispondono sempre così: 'Ma io faccio guadagnare soldi alla Rai con gli inserzionisti'. Già, ma se il programma invece di otto mesi ne durasse dieci, come sarebbe moralmente giusto, bisognerebbe rifare i conti".
Tant'è, si chiede il critico, "mettiamo pure che per ragioni aziendali un programma non possa durare più di otto mesi (forse c'è il rischio che il personale esterno debba poi essere assunto dall'azienda, anche se il problema non riguarda i programmi acquistati 'chiavi in mano'), ma perché sostituirlo, in tv e in radio, con un altro decisamente inferiore?". Conclude Grasso: "La tv generalista è in assoluto il passatempo più popolare e decisamente più economico. Per questo la Rai avrebbe l'obbligo morale di non desertificare la sua offerta". Cosa che invece fa, puntualmente, ogni estate.