parole grosse

Selvaggia Lucarelli e Alba Parietti, dopo Ballando con le Stelle finiscono in tribunale: questione anche di soldi

Francesco Fredella

Alba Parietti contro Selvaggia Lucarelli. La lite finisce in tribunale. Tutto precipita nel giro di poco tempo durante lo scontro a Ballando con le Stelle su Rai1, nell'edizione in onda nel 2017. Lo ricordiamo: tra le due donne volano parole grosse e dopo la puntata tutto finisce tra carte bollate e tribunale. Selvaggia Lucarelli si è presentata in aula difesa dal legale Lorenzo Puglisi e la Parietti con l’avvocato Gian Filippo Schiaffino.

 

 

Alba si è fermata a parlare con i giornalisti dopo l'udienza e ha raccontato: "In vita mia non ho mai fatto causa a nessuno, non sono mai entrata in un aula di tribunale. Mi ha dato fastidio quello che ha mistificato. Questa storia l’ha vista tutta Italia e lei la racconta in modo diverso. Vorrei ricordare che la querela l’ha fatta lei e io le sono dovuta andare dietro, per quanto mi riguarda questa storia poteva essere chiusa anni fa. Anzi per me non era mai cominciata. Sono state dette cose pesanti, che sono vecchia, finita e che non ho mai lavorato. Questi non sono punti di vista, ma sono offese profonde. Qualsiasi essere umano sarebbe ferito da quelle frasi”.

 


 
A quanto pare tra le due donne ci sarebbe un vero braccio di ferro e spunta pure la richiesta di risarcimento danni. Le prime dichiarazioni della Parietti dopo la catfight. “Lei ha chiesto un risarcimento di 180.000€ e la seconda che risponde. Non accetterò la richiesta perché non ho fatto proprio nulla. Anzi, chiederò a mia volta un risarcimento, mi trovo costretta a rispondere. Sono curiosa di sapere da cosa si sente danneggiata, come quantifica questi danni visto che è stata riconfermata. Quello che mi fa strano è che lei non abbia rispettato il contratto con il programma non partecipando all’ultima puntata, per questioni che non hanno senso. Lei era nella posizione più forte, come ha ricordato, in quanto giudice. Fossi nei futuri concorrenti chiederei una clausola nel contratto per evitare queste situazioni. Non si può essere presi di mira. Ora ho dovuto dare mandato al mio legale a procedere”, racconta all'uscita del tribunale la Parietti.