L'icona della tv
Pippo Baudo "cancella" Paolo Bonolis: "Tremendo, volgare. Ma non si vergogna?", un attacco durissimo
Pippo Baudo oggi 7 giugno compie 85 anni ma nel suo futuro non vede un ritorno in tv. "Ci mancherebbe che mi rimettessi in gioco. Mi limito a guardare, e purtroppo vedo sempre le stesse cose, un format ripetuto 7, 8 volte", osserva il conduttore in una intervista a Il Giorno. E attacca: "Leggo che Carlo Conti torna con Tale e quale, ma è possibile? Ancora? È tremendo". E ancora: "Paolo Bonolis è bravissimo, è colto, spiritoso, intelligente. Ma non si vergogna a fare tutti gli anni Avanti un altro? Ma sforzati, inventa qualcosa di nuovo. E poi tutta quella volgarità... alla volgarità ricorre chi non è bravo. La tv di oggi è fatta solo di fotocopie".
Una volta invece era tutto diverso. C'erano Corrado, Mike Bongiorno, Enzo Tortora, i "quattro moschettieri" della tv italiana. E i programmi erano diversi, originali. "Per Tortora avevo grande stima, ma non c'era molta amicizia, perché lui si considerava un giornalista prestato alla conduzione. Corrado aveva un'ironia pungente, cercava sempre la battuta sfottente. Con Mike invece c'è stata una vera, grande amicizia. Anche se avrebbe avuto tutti i motivi per detestarmi. Allora faceva La Ruota della Fortuna, la trasmissione andava così bene che il Tg5, che la seguiva, spesso batteva il Tg1. Il direttore del Tg1 mi chiamò, disperato, chiedendomi di trovare un rimedio. E io inventai Luna Park, che ebbe un grande successo. Così grande che La Ruota dovette chiudere".
Leggi anche: L'Eredità, cala il sipario per Flavio Insinna: su Rai 1 ecco Marco Liorni. E a settembre... gli ultimi rumors
A proposito di Mediaset, Baudo lo definisce "il più grande errore" della sua vita. "Sono grato a Silvio Berlusconi che mi offrì un contratto così incredibile che fece arrabbiare anche Mike. Feci Festival con Lorella Cuccarini e Gaspare e Zuzzurro. Fu un enorme successo, ma avevo nostalgia della Rai", confessa il conduttore. "Ogni volta che finiva una puntata, pensavo: alla Rai è un'altra cosa. Parlai con Berlusconi e gli chiesi di lasciarmi andare. Lui capì il mio stato d'animo e acconsentì. 'Ma devi pagare una penale"'. mi disse. Pretese il palazzetto che avevo comprato al Palatino. E glielo diedi, compreso il bar che stava al piano terra. Ma il brutto fu che la Rai non mi cercava. Passavo le giornate accanto al telefono - un telefono verde, ricordo - chiedendogli: quando squilli? Se mi chiamava qualcun altro, chiudevo in fretta la comunicazione, avevo il terrore che mi cercassero dalla Rai e non mi trovassero. Biagio Agnes, potentissimo direttore Rai, aveva sentenziato: 'Pippo Baudo non tornerà mai più'". Invece lo richiamarono.