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Raffaella Carrà, impensabile confessione: "Il 31 dicembre spacco tutto e poi chiamo il muratore"
Raffaella Carrà ha paura. Per la prima volta, la regina dei sabato sera di Rai 1, racconta quello che sta vivendo a causa di un Natale sicuramente diverso rispetto al passato a causa del coronavirus. “Era meglio cancellare il Natale, ho paura”, svela a Maria Volpe in un’intervista su Il Corriere della Sera. La sua vita, unica e piena di successi, passa ai raggi X. Dal “Tuca tuca”, censurato, all’anno che verrà. Una linea retta che percorre settant’anni di carriera (iniziata a nove anni). Il The Guardian, poco tempo fa, le ha dedicato ampio spazio: “Raffaella Carrà: the Italian pop star who taught Europe the joy of sex”, ha scritto lo storico giornale. E lei, la star più pop in assoluto della tv e della musica, è ancora emozionata.
“Ha insegnato alle donne che avere il libero arbitrio in camera da letto non era scandaloso”, racconta mentre ricorda brani storici: A far l’amore comincia tu e Tanti auguri. La Carrà ha insegnato al mondo a cantare e ballare. “Quella canzone è diventata un inno al sesso e alla sessualità”, ha precisato parlando di quel brano che ancora oggi è in testa alle classifiche.
E poi, nella sua vita, quel “Tuca tuca” - che ha ballato per la prima volta con Enzo Paolo Turchi. “L’Osservatore Romano fece pressioni in Rai per stopparlo. Riuscii a riportarlo in tv solo grazie ad Alberto Sordi, a cui nessuno diceva no. Io mi vestivo così, pantaloni e top corto, senza nessun secondo fine. Ma evidentemente, senza rendermene conto, stavo rompendo gli schemi. Forse perché ballavo in modo libero, forte, comunicavo energia, non una sensualità eccessiva”, racconta a Il Corriere la Carrà.
Che definisce il 2020 non solo anno orribile, ma sabbatico. Un anno di stop. La causa? Il Covid, che ha paralizzato il mondo intero. “Non esco e così questo 2020 è diventato un anno sabbatico, anche perché io non sopporto l’idea di lavorare con le distanze o con le mascherine. Meglio non lavorare. Nella prime due edizioni del programma A raccontare comincia tu ho passeggiato e sono andata in tram con la Littizzetto; con Loretta Goggi ci siamo divertite come due matte sulla macchinetta del golf. Io gli incontri seduti tutti immobili non ce la faccio a farli”, continua nell’intervista.
“Mi manca tanto la libertà. Ho vissuto i primi mesi del lockdown a Porto Santo Stefano (Argentario), avevo il giardino, passeggiavo, facevo la spesa e vedevo il mare. Sono stata privilegiata”. Ma tra poco finirà il 2020. “E meno male. E dire che era partito così pieno di aspettative, così rotondo. Il 31 dicembre bisogna spaccare tutto. Lo farò in privato nella mia terrazza, a costo di chiamare il muratore il giorno dopo”, conclude la diva assoluta della televisione italiana.