Silver, dagli scout al palco di X Factor

Silvia Tironi

Anche laterza edizione di X Factor è targata Bergamo. Sul palco del popolare programmadi Raidue non c’è infatti solo il conduttore, Francesco Facchinetti, ma anche Silvio Barbieri, 23 anni, cantante dellaBassa e terzo orobico a calcare le scene del talent show. Prima di lui hannopartecipato alla sfida tra cantanti Ambre Marie Facchetti di Calvenzano eDaniele Magro, nato ad Agrigento ma bergamasco d’adozione. “Un segno deldestino”, lo definisce Silver (è questo il nome d’arte che lo scout di Sola siè scelto), che pur non avendo mai incontrato di persona i suoi due ‘colleghi’,ha decisamente “molto in comune con loro. Con le nostre rispettive band –racconta il cantautore - io e Daniele stavamo facendo la selezione di‘Emergenti in tv’, un programma musicale che va in onda su Bergamo tv. Entrambieravamo stati presi per andare in televisione, ma all’improvviso einspiegabilmente lui si è ritirato. Nessuno sapeva il perché. Ma il mistero èstato presto svelato: la prima puntata di X Factor lo abbiamo visto tra iconcorrenti”. E come è andata per te la gara? La miaband ha vinto il titolo di miglior proposta originale. Qual è invece il legame con AmbreMarie? Dalle mieparti lei è sul mercato da tantissimi anni. La conoscevo per questo motivo. Epoi… lavoriamo a 150 metridi distanza l’uno dall’altra a Treviglio. Il mio ufficio si trova praticamenteaccanto al bar dove stava lei. Una coincidenza incredibile, un segno deldestino, appunto. In un’intervista papà si èconfessato colpevole di averti fatto crescere a pane, scout e musica, primi tratutti i Beatles… Sonocresciuto con la musica nelle orecchie. Beatles da parte di papà, Bob Dylan daquella di mio fratello. Ma i miei non mi hanno mai voluto inculcare con laforza la loro musica preferita. Semplicemente loro ascoltavano, io apprendevo. Una musica un po’ ‘classica’,diciamo così, per un ragazzino della tua età. Ma quando suoni con la tua bandimmagino ti concentrerai su un altro tipo di testi… E inveceno (ride divertito per la mia piccola gaffe). Io l’ho sempre suonato questotipo di musica. L’ho sempre amato. Me ne sono accorto solo alle medie cheascoltavo musica diversa dai miei compagni di classe, dai miei coetanei. Ma nonmi è mai importato nulla. Poi ho avuto la fortuna di incontrare persone che conme avevano in comune la passione per la stessa melodia. E così abbiamo formatola band. Il bassista è un patito dei Beatles e di Bob Marley, il miotastierista ama ogni tipo di sonorità, in particolare la PFM e cose simili, e al miobatterista piace quello che piace a me, roba più dolce. Qual è il tuo cantante preferito? IndubbiamenteFrancesco De Gregori. Lo adoro: d’altronde anche lui parte da Dylan… Se non ricordo male ti sei esibitodavanti a lui sul palco di X Factor… È stataun’emozione grandissima… Per partecipare alla trasmissionehai dovuto abbandonare i tuoi compagni… Già, orasono solo ad affrontare questa sfida. Ma la cosa non mi spaventa. Perché so chefuori c’è tanta gente che mi sostiene, mi appoggia, fa il tifo per me e mi staaccanto. Diciamo che ora è giunto il momento di mettere in prativa lo slogandel fondatore degli scout: “Guida da te la tua canoa”. Mi sembra un mottoperfetto per questa avventura. Come sei approdato a X Factor? È ilprimo anno che partecipi alle selezioni o avevi già tentato nelle passateedizioni? Questi sonostati assolutamente i miei primi provini. Prima di iniziare questa avventura, XFactor non era niente per me. Non lo guardavo nemmeno. Ora però la sto trovandoun’esperienza bellissima. C’è molta serenità nelle persone che lavorano con me,che hanno tanto da darti, umanamente e professionalmente. Che mi dici di Morgan? L’hoconosciuto prima come persona. Quando uscirò da qui imparerò a conoscerlo anchecome artista. È un uomo estremamente sensibile, un po’ pazzo e anche un po’ no.È un uomo molto intenso, quando può farlo, quando gli permettono di farlo. Se ti dico 8.272 cosa ti viene inmente? (Ride). Èil mio numero; quello impresso sul cartellino che mi hanno dato durante ilcasting. Mi ci sono subito affezionato: è un numero bello, positivo, perché èpari… io sono molto superstizioso… E poi il mio numero preferito è il 2.Nell’8.272 ce ne sono ben due… Quando mi sono esibito ho pensato: ‘Prima di tene hanno sentiti ben 8.271. Mamma mia, quanti…’ E pensache Paola, l’ultima ragazza ammessa al programma, aveva il cartellino conscritto 43mila… Ma cosa ti ha fatto cambiare ideasul talent show di Raidue? Perché hai deciso di partecipare al casting? Sono statii miei amici a spingermi a farlo: ‘o chiami tu o chiamiamo noi per te’, mihanno detto. Ho preferito chiamare io: non mi fidavo molto di loro, temevoqualche loro scherzo. E così ho visto l’ultima puntata della scorsa edizione,ho preso il numero di telefono, mi sono fatto forza e ho chiamato. E ora eccomiqui. Una curiosità: fai parte di unaband, ma hai fatto il provino da solo… In effettiè il mio primo provino da solista. Fino a qualche mese fa, come ho detto, nonci pensavo affatto. X Factor non è stato mai molto ben visto da noi musicistiche veniamo da band e ci esibiamo in locali di provincia. Ci dicevamo: ‘loro cel’hanno fatta, sono stati fortunati, sono arrivati’, e il discorso finiva lì…poi però tutto è cambiato. E anche per me è iniziata questa avventura. Ma primadei provini ero terrorizzato: avevo paura di essere trasformato in un ‘gioppinoda circo’. Nulla di più lontano dalla realtà che sto vivendo. Mai pensato di fare ‘ Amici’? Mai e poimai. Ad ‘Amici’, secondo me, manca qualcosa: mi sembra che lì si pensi solo adesibirsi, manca l’attenzione per il messaggio da dare a quanti ti seguono. Quiinvece quel messaggio è la cosa fondamentale. Stare a X Factor significarinunciare a tutto quello che c’è fuori: abbandonare la vita di tutti i giorni,la famiglia, gli amici, il cellulare. E ritrovarsi rinchiusi in un loft. Quantoti pesa la reclusione? È moltodifficile dover rinunciare a tutto quello che c’è fuori. Ed ancor più difficileè dover convivere 24 ore su 24 con persone che non conosci. Siamo dei veri epropri reclusi, non abbiamo contatti con l’esterno, niente cellulare, nienteinternet. Qui puoi e devi contare solo sulle tue forze. Ma io sono abituato aconvivere con gente nuova. Il mio passato e presente negli scout mi staaiutando tantissimo. Cosa significa stare a X Factor? Devi pensarealla meta, non puoi solo vivere alla giornata. Devi riuscire a realizzare unsogno: che è vivere di musica e far conoscere agli altri i valori in cui credi. Sei uno scout? Sonodiventato scout in prima media. E lo sono ancora: ora sono aiuto capo. Ammettoche ci sono stati momenti in cui volevo uscirne, perché ci sono situazionimolto forti che ti mettono decisamente a dura prova. Ma i miei me l’hannoimpedito: mi hanno obbligato a restarci. Non finirò mai di ringraziarli perquesto. Perché quella negli scout è un’esperienza di vita  fantastica, importantissima, forte eformativa, che merita di essere fatta. Ti insegna il valore della famiglia,dell’amicizia, dello stare insieme, del condividere felicità e tristezze. Chese non condivise non sono nulla. Che rapporto hai con la natura? Amomoltissimo la natura, che è anche la mia principale fonte di ispirazione. Abitonella bassa bergamasca, a Fara Olivana con Sola, in campagna: quando guardofuori dalla finestra vedo le montagne di Bergamo, se prendo la bicicletta efaccio dieci metri mi appaiono davanti agli occhi la grande pianura, il fiumeSerio e persino gli Appennini fino a Parma. Uno spettacolo. È dalla natura cheprendo ispirazione, perché è molto musicale. Dunque sei anche autore delle tuecanzoni… Sì, sonoanche autore delle mie canzoni. Mi piace farle ascoltare agli altri,condividerle con gli amici e con quanti seguono le esibizioni del mio gruppo:la musica non è solo per me, è un patrimonio che va sempre condiviso con glialtri. Sei un ragazzo molto concreto. Loconferma anche tuo padre.  Determinato etestardo. In questo incidono un po’ le tue origini bergamasche? Si dice che abbiatetutti la testa dura… Si si, hola testa dura tipica dei bergamaschi. La testa dura bisogna averla sempre, perpoter portare avanti con determinazioni le proprie idee, le proprieconvinzioni, i propri valori e confrontarsi quindi con gli altri. Altri tre aggettivi che tidescrivono… Simpatico,poliedrico e umile. Sono un ragazzo semplice, che ha testa, ma che non se lamonta. Ultima domanda: a chi devi diregrazie per essere dove sei e soprattutto il ragazzo che sei? Devo diregrazie assolutamente ai miei genitori, che hanno condiviso con me tutti imomenti della mia vita: dalla band agli scout, dal lavoro alle mie serata. Loromi hanno sopportato e supportato sempre. Gliene sarò grato per tutta la vita. Epoi un grazie speciale va a tutti i miei Amici, quelli con la ‘A’ maiuscola. Silvi Tironi