A Venezia un film con insulti

Michelangelo Bonessa

 A Venezia arrivano anche film con dei toni forti: “Sindacodi Verona di merda”, “la Mussolini, una troia che vuole ammazzare tutti iromeni”. Inizia così ‘Francesca’, il film di Bobby Paunescu, oggi in proiezionealla mostra del cinema. Un attacco che viene anche applaudito dal pubblico insala alla prima proiezione riservata alla stampa italiana e internazionale. L’usodei toni forti poi non risparmia nessuno né i rumeni né gli italiani: gliitaliani sono definiti spregiativamente “maccheronari” e se una volta andavanoin Europa dell’est a prendere le donne locali, ora aspettano che questearrivino in Italia ed è il motivo, dice un protagonista del film, “per cui cihanno fatto entrare nell’Unione europea”. Gli italiani pensano che i romenisiano tutti “ladri, zingari, stupratori”, specie dopo “quel fatto orribile diRoma”, dicono riferendosi all’omicidio di Giovanna Reggiani, seviziata e uccisail 30 ottobre 2007 a Tor di Quinto dal romeno Romulus Nicolae Mailat,condannato per questo all’ergastolo in secondo grado. Di contro i romenipensano che gli italiani “siano pericolosi, espiantino gli organi, usino iromeni come schiavi, zerbini e li arrestano per il semplice fatto che sonoromeni”. Lastoria  - Ilfilm racconta la storia di Francesca, una ragazza trentenne di Bucarest, checoltiva il sogno di aprire in Italia un asilo per i figli degli immigrati esoprattutto di “cambiare la percezione” che gli italiani hanno dei romeni. Il sognoperò è destinato a infrangersi tragicamente.