Gli sfoghi
Fazio: "Mi sono rotto le palle". Littizzetto: "Vaffanculo"
"Non ne posso più di sentire la parola buonista, questa storia del buonismo mi ha rotto le palle". Fabio Fazio (complice il tracollo dello share?) perde la pazienza nel corso della conferenza stampa che ha seguito la seconda serata del Festival di Sanremo. Il mite Fabio risponde a tono a un giornalista che lo apostrofa con la più classica delle accuse con cui è sempre stato trafitto, quella di "buonismo". Il cronista aggiunge che "questo atteggiamento può dare fastidio in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo". Fazio non ci sta, si ribella, e risponde: "In un Paese costruito e fatto di rabbia, interpretare la buona educazione o la civiltà come buonismo è un’istigazione a delinquere. Dobbiamo smetterla". E poi quell'inaspettato "mi sono rotto le palle...". Vaffa-Litti - Alta tensione, dunque, al Festival. Una tensione che, in un certo senso, viene tradita anche da Luciana Littizzetto nel corso della terza serata della kermesse. In un Sanremo al risparmio niente superospite o monologhi del Celentano, Crozza o Benigni di turno. La palla, dunque, passa a Lucianina. Lei e Fazio sono seduti a bordo proscenio, poi la comica manda Fabio dietro le quinte e attacca nel suo monologo sulla bellezza. Prima, seguendo gli stanchi rituali di Che tempo che fa, sfotte Fazio per la sua, di "bellezza". Quindi sulle donne: "Per loro la bellezza sta diventando un'ossessione. Ci sono donne che più passa il tempo più ringiovaniscono" eppure dicono: "Non faccio niente, uno stile di vita sano e qualche integratore". Il fine commento della Littizzetto alle rifatte? "Vaffanculo". Una volgarità che colpisce, dal palco dell'Ariston. Quindi, quasi a giustificarsi, Luciana si rivolge al direttore di Rai1, Giancarlo Leone, seduto in platea. E offre il bis: "Hakuna matata, Leone. Certe cose si risolvono solo con un vaffanculo..".