Indiscreto
Sanremo 2020, due mesi fa la svolta nella carriera di Diodato: trionfo al Festival, cosa (forse) non sapete
Ha messo d' accordo tutti, forse anche Morgan. Forse. Diodato, che di nome fa Antonio, si è piazzato sul gradino più alto del podio del Festivàl con il grido disperato "Fai rumore", e chiunque ha sentenziato «beh, meritato». Per una volta. Dopo anni. A decretarlo re incontrastato sono stati i 300 espertissimi della giuria demoscopica, il mega televoto del pubblico e, toh, pure i giornalisti. Ha messo a cuccia l' ex scimmiato Francesco Gabbani (secondo), I Pinguini Tattici Nucleari (terzi) e persino Riki (ultimo). Morgan invece era già dalla d' Urso. Non solo. I super esperti - quelli della carta stampata e del web, ma pure quelli di radio e tv - gli hanno affibbiato il premio della critica "Mia Martini" e quello della sala stampa "Lucio Dalla". Leggi anche: Sanremo 2020, Fiorello e Amadeus frenano sul bis? Spunta Cattelan Un trionfo vero, quello del 38enne nato ad Aosta e cresciuto a Taranto che mancava da anni, addirittura dai tempi in cui Morgan faceva ancora il cantante. Avete forse dimenticato tutti i bla bla che avevano fatto seguito al successo sanremese di Valerio Scanu (2009) e Marco Carta (2010), incoronati con brani indimenticabili come "tutti i laghi e tutti i luoghi" e l' altro invece non ce lo ricordiamo? Non solo, sono ancora ben impresse nella memoria di molti - la nostra compresa - le polemiche dell' anno scorso per il secondo posto di Ultimo (si incazzò molto). Non che Mahmood non meritasse, ma si era scatenato l' inferno e i giornalisti, al solito, c' erano finiti in mezzo. Pure stavolta è successo un macello: mezz' ora prima dell' annuncio, a televoto chiuso, la notizia della vittoria ha iniziato a serpeggiare in sala stampa e, in men che non si dica, SkyTg24 l' ha inserita nel rullo delle news. Apriti cielo! La testata ha rimosso il tutto poco dopo e si è scusata parlando di «errore tecnologico», ma il danno era fatto. Ma torniamo ad Antonino, giusto vincitore per tutti, persino per gli odiatori del webbe che in genere mandano affanculo anche i santi. Proprio lui, che non hai mai preso parte a nessun talent show e che, a lungo, è stato considerato un cantante di nicchia (finché un paio di mesi fa è arrivata "Che vita meravigliosa", colonna sonora del film di Ozpetek, che gli ha regalato il consenso del grande pubblico). Proprio lui che è tutto tranne che artista maledetto, che ha la voce buona, la faccia pulita, l' educazione e la gentilezza come biglietto da visita. Proprio lui che se magna una bistecca è meglio, altrimenti sparisce. Proprio lui che, fino a qualche mese fa, altro non era se non il fidanzato di Levante (pure lei coinvolta nella kermesse canora ventiventi e arrivata solo dodicesima). E, a proposito, si vocifera che "Fai rumore" sia dedicata proprio a lei. Effettivamente è una canzone d' amore. Potente. Senza lagna. Stra-melodica. Apprezzatissima. Issima. C' è chi mormora che venerdì la bella Claudia - Levante, appunto - abbia incontrato dietro al palcoscenico il rapper Coez (molto amico di Diodato) e che quest' ultimo le abbia detto «Sì, l' ha scritta per te». Non solo. Ieri, a Domenica In, Diodato ha confessato: «Non ho mai parlato della nostra storia ma sì, è dedicata anche a lei». Chissà che questa soddisfazione professionale non ne regali anche una tra le lenzuola al cantante targato Carosello Records. Facciamo il tifo per lui. E pure per Bugo. Ah, a proposito, le etichette. Pure le grandi major della musica non hanno (apparentemente) battuto ciglio nel corso della proclamazione, loro che si scannano per ogni cosa come tanti piccoli Morgan. Sarà che era notte fonda (le due inoltrate). O forse, anche a loro "Fai rumore" piace. Come piace a tutti. Ma proprio a tutti. Magari pure a quelli dell' Eurovision Song Contest che il prossimo maggio ascolteranno il brano a Rotterdam. Forse ci sarà anche Morgan. No, non è vero, sarà dalla d' Urso. di Fabrizio Biasin