Selezione alla porta
Sanremo, il "muro" di Claudio Baglioni: sì ai migranti, no ai cantanti che non sono "amici"
Meno tre giorni all' inizio della 69ª edizione del Festival di Sanremo (5-9 febbraio, Raiuno) e la bufera non si placa. Un po' come il ciclone artico che affligge lo stivale. A soffiare forte è un vento gelido che arriva direttamente da Cologno Monzese. Da Striscia la Notizia. Il tg satirico di Antonio Ricci, da giorni, confeziona servizi evidenziando un conflitto d' interessi, figlio dello stretto legame tra Claudio Baglioni, già direttore artistico della kermesse canora, e Ferdinando Salzano, numero uno di Friends&Partners nonché tour manager di Baglioni. Come di altri. Per dirne alcuni: Nino D' Angelo, Achille Lauro, Nek, Francesco Renga, Paola Turci, Il Volo. Tutti calcheranno il palco dell' Ariston. Con loro anche Federica Carta, gli Ex Otago, Irama e Ultimo, pupilli di Vivo Concerti e Magellano Concerti, società che risiedono sotto il cappello della CTS Eventim, la quale, a sua volta, detiene una parte di F&p. Venti stelle - Arriveranno nella Città dei Fiori in qualità di super ospiti pure: Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia, Ligabue, Antonello Venditti, Elisa, Biagio Antonacci. Stelle della galassia di Salzano, neanche a dirlo. Tra i nomi sopracitati manca Laura Pausini. Ci sarà, non ci sarà? Pare che si stia insinuando il dubbio sulla sua presenza ma in realtà pure l' usignolo di Solarolo ci sarà. E nella serata di venerdì, quella dei duetti per intenderci, a rafforzare la schiera di "F&piani" arrivano anche Gué Pequeno (con Mahmood), Fabrizio Moro (con Ultimo) e Noemi (con Irama). Siamo più o meno a venti. Forse troppi per qualcuno. Eppure, non è la prima volta che un cantante guida il baraccone di Sanremo. Era già successo con Morandi che però aveva rinunciato alla direzione artistica, "accontentandosi" della conduzione. A indignarsi sono soprattutto i politici pentastellati che, vista la distanza di posizione dalla Lega sulla "questione migranti" provano a giocarsi la carta della trasparenza in Viale Mazzini per recuperare terreno. D' altronde, Fabrizio Salini non è Mario Orfeo. È stato l' ex dg a volere il Baglioni bis. E pure quello con Fazio, che indossa ormai la casacca dell' antagonista del Governo. A proposito, il conduttore ligure domani sera ospiterà a Che tempo che fa l' esule Baglioni con cui condivide idee umanitarie. Ma torniamo alla polemica. Ad accendere la miccia è stato Michele Monina, blogger in forze a Linkiesta e a Rtl 102.5. Lorenzo Suraci, il patron di Rtl, è anche manager di alcuni cantanti. Dei Dear Jack, per esempio. Esclusi da Sanremo 2019 - dove si erano presentati con Pierdavide Carone - non senza polemica. Ed è anche l' ex manager dei Modà, neoanello della lunga catena di F&p. Conflitti d'interesse - A Monina si è poi accodato Ricci che, oltre alla lista di appartenenti al cerchio magico, ha scoperto che F&p detiene alcune quote di Ticketone (società che di fatto ha in mano il monopolio della vendita on line dei biglietti dei concerti); che una stretta collaboratrice di Ferdinando Salzano (Veronica Corno) è figlia di una dirigente Rai (Chiara Galvagni) che si occupa di siglare i contratti con gli artisti; e che sempre la Friends&Partner sarebbe in liquidazione volontaria dal 30 gennaio. Così, il senatore (grillino) Gianluigi Paragone ha annunciato un' interrogazione nella Commissione di Vigilanza per fare chiarezza. Pure i deputati di Fratelli d' Italia scalpitano. E la Rai? Latita. Tergiversa. Abbozza risposte puntando sulla caratura artistica di Baglioni (come se qualcuno l' avesse mai messa in discussione) che firma con un generico "Fonti Rai". Insomma, fa la Rai. di Vita Caruso