Provincialotti

Isola dei famosi, Rosa Perrotta umilia Alessia Mancini: vietato essere mamma e andare in tv

Giulio Bucchi

Le vediamo nei talk-show indignarsi davanti all' ennesimo caso di omicidio che ha come vittima una donna, parlano di «femmincidio» come piaga di una società incapace di emanciparsi da un modello machista atavico, discettano di violenza di genere, si scagliano contro una cultura misogina che relega il gentil sesso a ricoprire un ruolo marginale, descrivono gli uomini come molestatori; non accettano la vocale «o» e declinano ogni parola al femminile. Sono seguaci di Asia Argento e sui loro profili social pubblicano foto personali con la scritta «No alla violenza sulle donne», salvo poi azzannare o condannare alla ghigliottina le compagne di genere colpevoli di vivere la propria vita, pur avendo marito e figli. Nessuno è più ipocrita delle nuove femministe, i cui orizzonti mentali sono tanto ristretti da stare larghi in un ripostiglio. E nessuno prova un odio più feroce di quello che può sviluppare e manifestare una signora nei confronti di un' altra. Leggi anche: Il complotto sull'Isola, chi trama per buttar fuori la Marini Ne costituisce emblematico esempio quanto è accaduto all'Isola dei Famosi, dove la concorrente Rosa Perrotta, conosciuta per avere poggiato il sedere sul trono di Uomini e Donne, ha esternato una critica al vetriolo nei confronti della showgirl Alessia Mancini. «Tutte mamme, mamme, e poi lasciano i figli a casa», giudicando una naufraga come lei per avere accettato di prendere parte al programma che si svolge dall' altra parte del mondo pur avendo prole. Durante la diretta di martedì 13 febbraio Perrotta ha avuto modo di chiarire questa frase, affermando: «Non intendevo parlare male delle mamme che lavorano». Lite all'Isola - Eppure sulla cosiddetta «isola che non c' è», dove si trova attualmente confinata Rosa con l' altra naufraga Elena Morali, si continua tutt' oggi a confabulare di Mancini, con un livore sorprendente. Non avendo nulla da fare tutto il giorno, se non spaccare noci di cocco, le due ciarlano di Mancini come galline, o come due zitelle inacidite, tanto da rendere la visione di quello spaccato di quotidianità disgustoso. «Alessia ha fallito nella vita, è falsa, bugiarda, buzzurra», «è solo una povera frustrata», «si vanta di avere fatto tv per 25 anni, ma fa solo televendite», «come può un genitore a lasciare i figli così?», si chiede ancora Elena, che invece ha un curriculum vitae di tutto rispetto, essendo nota per essere stata la fidanzata del Trota, ossia del figlio di Umberto Bossi, nonché per essere apparsa in Colorado. Perrotta, memore della polemica di un mese prima, resta muta, non puntualizza però ciò che ha sottolineato in puntata in sua difesa, ossia che una mamma è libera di lavorare. Poi Morali aggiunge, ricordando che anche Stefano De Martino ha in Italia un pargoletto: «Posso capire se uno lascia i bambini per condurre il programma, ma non in qualità di concorrente». Insomma, se Mancini avesse avuto il ruolo di De Martino avrebbe fatto bene ad allontanarsi dai suoi piccoli, ma il fatto che sia una naufraga cambia tutto e - a giudizio della moralizzatrice Elena - Mancini è una mamma di merda. Insomma, l' odio femminile ha intossicato l' isola. Quale differenza c' è tra la violenza degli uomini sulle donne e quella verbale e psicologica che queste ultime esercitano su coloro che appartengono allo stesso genere? Nessuna. La sopraffazione è sempre vile, sporca, schifosa. Paese di provinciali - Come quella che ha subito a gennaio scorso Elena Santarelli sui social network. I leoni da tastiera hanno attaccato la showgirl perché ha presenziato ad una puntata del programma diretto da Amadeus Stasera tutto è possibile, distaccandosi per un paio di ore da suo figlio, che da novembre lotta con coraggio contro un tumore. Santarelli è stata tacciata di negligenza. «Nessuno ha il diritto di sparare cattiverie. Ho conosciuto mamme in ospedale che andavano a lavorare e poi tornavano dai figli, sono cattive per questo?», ha replicato Santarelli. Ma dispiace che una madre che sta vivendo un momento così tragico debba difendersi da tanta mediocrità. «No alla violenza sulle donne» leggiamo ogni giorno sui social, ma quella sulle genitrici è giustificata. Critichiamo Elisa Isoardi, compagna di Matteo Salvini, perché ha dichiarato di voler restare nell' ombra per amore, e poi attacchiamo chi si mette sotto il sole, ci consideriamo evoluti e poi riteniamo che il posto più indicato per una ragazza, una volta che ha partorito, sia la cucina. L' Italia è proprio un Paese di provincialotti che si fingono cosmopoliti signori. di Noemi Azzurra Barbuto