Flop a caro prezzo

Il capolavoro di Benigni:far odiare Dante agli italiani

Matteo Legnani

  Se già la prima puntata era andata così così (per non dire male, rispetto alle attese), il secondo appuntamento con "Tutto Dante", mercoledì sera in prima serata su Raidue è andato ancora peggio. Lo scorso 28 febbraio, Roberto Benigni aveva infatti totalizzato un 8,5% di share, mentre ieri si è fermato appena al 6,5%, con 1.980.000 spettatori. Battuto da tutti, o quasi, nella fascia del prime time: dal film New in town - Una single in carriera su Rai1, che è stato seguito da 4.576.000 spettatori col 15.59% di share; dall'incontro di Champions League Juventus-Celtic su Canale5, che con 4.979.000 appassionati ha fatto il 16.61% di share. Su Rai2 il secondo appuntamento con Tutto Dante di Roberto Benigni ha interessato solamente 1.980.000 spettatori (6.51%); su Rai3 Chi l'ha visto è stato visto da 3.658.000 telespettatori (13.4%). Solo Rete4 con la serie The Closer, che ha raccolto 1.698.000 spettatori pari al 6.09% di share e La 7 con Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi che ha fatto il 4.84% con 1.118.000 spettatori, hanno fatto peggio. Il dato di Benigni è ancor più negativo per il trend decisamente a picco che lascia intuire per le prossime dieci puntate di "tutto Dante". Della serie: una parte consistente di chi l'ha seguito, si guarda bene dal farlo la settimana successiva. E pensare che la Rai ha sborsato alla  Arcobaleno Tre, la società del manager di Benigni Lucio Presta, la bellezza di 6 milioni di euro per le dodici puntate: materiale registrato nel corso dei tour nelle piazze del comico toscano e rivenduto a peso d'oro a viale Mazzini, che aveva stimato in un 15% lo share medio di Benigni-Dante.