Tocca fero
Sanremo, il Festival delle sciagure
di Bruna Magi L’evento tristissimo è stato annunciato in diretta dal palcoscenico: la scomparsa improvvisa del figlio ventiduenne di Franco Gatti, «Il baffo», componente del trio genovese, ex quartetto, dei «Ricchi e poveri». Saltata ovviamente la loro esibizione. Del resto la 63° rassegna si era già aperta con l’annuncio di un lutto avvenuto pochi giorni prima: la scomparsa di Giovenale Bottini, già sindaco di Sanremo, per anni un mito nell’ambiente canoro. Ma, andando a ritroso nel tempo, non sono pochi gli eventi luttuosi annunciati dal palco. Il dramma più grande fu quello di Luigi Tenco, edizione 1967, la diciassettesima, morto suicida a 29 anni in una stanza d'albergo, forse per delusione amorosa (leggi Dalida), forse per l’esclusione dalla gara, o per entrambe le ragioni: ombre oscure aleggiano ancora. L’annuncio lo diede in diretta Mike Buongiorno. Nel 1987 fu Pippo Baudo a comunicare al mondo la scomparsa del «titano» Claudio Villa, che aveva 61 anni. Ma il record lo stabilì Paolo Bonolis, che nel 2005 fu costretto a un duplice annuncio luttuoso: prima la scomparsa di Alberto Castagna, 60 anni, famoso e molto amato dottor Stranamore. E poi la scioccante notizia della sparatoria che aveva coinvolto l’agente del Sismi Nicola Calipari, 51 anni, ucciso per liberare la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata in Iraq. Per tentare un tono più lieve, ricordiamo che nel 2012, la sfiga a Sanremo fu chiamata in causa, a proposito del sequestro dello yacht di Lucio Presta e Paola Perego. Trascendendo la «parte storica», anche quest’anno la sfiga ha giocato pesante: Luciana Littizzetto l’aveva subito annunciata, nel corso della prima serata, accennando al completo viola (per la verità tendente all’amaranto) indossato da Felix Baumgartner (quello che ama lanciarsi dalla stratosfera). «Porta sfiga», aveva detto Luciana. Data quindi la piega luttuosa, era logico sperare che Litti si sarebbe fermata, anche per una questione di buon gusto. Invece no, il massimo lo ha raggiunto la sera in cui sul palco, in qualità di «pronunciatore» (doveva leggere il titolo della canzone vincente al televoto di Elio e le storie tese) è salito Roberto Giacobbo, quello di Voyager-Kazzenger (per dirla alla Crozza). Interrogato da Fabio Fazio sui movimenti dell’asteroide DA14 in transito a poca distanza dalla Terra, il tuttologo esperto dei destini planetari ha risposto che non c’è alcuna ragione di temere, e che se per caso si dovesse verificare un evento del genere, nessuno sarebbe in grado di raccontarlo, perché il pianeta esploderebbe. Ribadiva che comunque non esiste alcuna minaccia, «sicuramente» l’asteroide avrebbe girato alla larga, oltretutto un evento del genere si era già verificato nel 1908 e tutto era filato liscio. A quel punto la soave Littizzetto è intervenuta dicendo: «Le ultime parole famose». Apriti cielo, nel giro di ventiquattr’ore una tempesta di meteoriti, rilasciate forse dall’asteroide citato, si è abbattuta sulla Russia (Urali), e, caso molto raro, ci sono stati quattrocento feriti, di cui alcuni gravi. Per cui il video-clip su Giacobbo a Sanremo spopola su Internet, con grande divertimento di migliaia di navigatori. (tra l’altro una puntata speciale di Voyager sugli asteroidi sarà trasmessa stasera contro la finale di Sanremo). A questo punto (aiuto!) vien da chiedersi se, malauguratamente, la potente sciamana Litti sia in grado di riacciuffare la mancata profezia Maya e servircela in differita. Nel frattempo la sfiga ha colpito anche altri: non si è presentata Raffaella Carrà e neppure Daniel Barenboim (mal di schiena), sostituito dalla giovane pianista prodigio Lenora Armellini, e anche Carlo Verdone, membro della giuria di qualità, non è arrivato da Roma perché afflitto da un ascesso che (parole sue) gli ha reso la faccia gonfia come quella di Marlon Brando-Don Corleone ne Il padrino. Ci viene un sospetto: forse tutti questi personaggi in realtà stanno benissimo, ma hanno tirato il pacco a Fabiolino & Lucianina (per dirla con il loro gergo) perché timorosi dei fulmini che da un nefasto Olimpo piovono sul palcoscenico? Non siamo i soli a sottolinearlo, anche altri hanno detto (riferendosi agli asteroidi e alla pioggia di meganotizie che hanno oscurato la scena a Sanremo, dalle dimissioni del Papa al «giorno delle manette», al delitto Pistorius ), che la «tempesta perfetta si è abbattuta su Sanremo». Vengono i brividi pensando al conto alla rovescia di oggi: se vi piazzerete davanti al video per seguire la serata finale, fate le corna. O altro che riterrete opportuno, sempre meglio prevenire Littizzetto (forse sfoggerà il cappello a punta d’ordinanza?) che curare.